Trieste nella Grande Guerra, spunta la mostra last minute

TRIESTE Dalla Grande Trieste alla Grande Guerra. Nel suo piccolo Trieste prova a tornare “grande”. Perlomeno nelle mostre. E così, visto il successo della prima, l’amministrazione comunale torna sul luogo del delitto. “Trieste nella Grande Guerra” è il titolo provvisorio della mostra “last minute” che dovrebbe trovare posto all’ex Pescheria entro il 18 dicembre, dopo che si sarà esaurito “Il gusto di una città” (la rassegna “Trieste capitale del caffè”, collegata attraverso Illy all’Expo di Milano, che chiude l’8 novembre).
Il principale motivo? Ci sono da agganciare i fondi messi a disposizione dalla Regione Friuli Venezia Giulia per celebrare l’anniversario dei cento anni dallo scoppio del primo conflitto mondiale che cade proprio quest’anno. Una cifra che potrebbe, secondo indiscrezioni, sfiorare i 300mila euro. E così la macchina culturale del Comune di Trieste, a scoppio ritardato, si è messa in moto per buttare giù in fretta e furia un progetto di grande mostra sulla Grande guerra.
La prima riunione si è tenuta alla vigilia di Ferragosto (il 14). C’erano la direttrice delle Biblioteche Bianca Cuderi (nominata sul campo coordinatrice del progetto), il responsabile dei musei letterari Riccardo Cepach e la direttrice dei Musei civici Maria Masau Dan. Per l’occasione è stata richiamata in servizio anche Claudia Morgan, l’ex responsabile della Fototeca in pensione da quasi due anni. E ieri, nel progetto “Trieste nella Grande Guerra”, è stato arruolato al volo anche lo storico Lucio Fabi che nel 2014, per il Comune, ha curato il primo allestimento del Museo della guerra per la pace “Diego de Henriquez” dedicato proprio alla “Grande Guerra”. Fabi è stato incaricato di mettersi a caccia di filmati triestini negli archivi austriaci di Vienna. Un modo per arricchire una mostra che visti i tempi stretti rischia per forza di cose di essere un po’ troppo “autarchica” come del resto fu quella sulla Grande Trieste: ovvero materiali esclusivi dei musei civici e niente catalogo.
«Per ora c’è un’ipotesi di mostra. È stato avviato lo studio di fattibilità. Stiamo aspettando di verificare la situazione dei bandi regionali» ammette l’assessore alla Cultura Paolo Tassinari che nega però si tratti di una decisione già presa. E i costi? «Dipende dalla localizzazione e dalla dimensione. Si va dai 150mila ai 250mila euro» aggiunge l’assessore. La scelta della Pescheria è sicuramente la più costosa: “La Grande Trieste”, mostra fatta in economia, è costata 280mila euro a causa dell’allestimento obbligatorio.
Un risultato l’ingresso in scena della mostra “Trieste nella Grande Guerra” l’ha già prodotto: la mostra strannunciata sulla collezione del Lloyd Triestino (per la quale si era pure parlato dell’ex Pescheria) slitta al 2016. Una rassegna ormai pronta da due anni. «Sono le due grandi iniziative che dovrebbero coprire il periodo invernale. Le stiamo mettendo a punto. Quella del Lloyd si sta muovendo con più certezza, su quella della Grande Guerra siamo in attesa di capire la cifra disponibile nei bandi regionali» spiega Tassinari. Ma perché un’altra mostra, l’ennesima, sulla Grande Guerra? Al Magazzino della Idee, su iniziativa della Provincia, si è vista la mostra “L’Europa in guerra. Tracce del secolo breve” fatta assieme a Trento con tanto di catalogo e opere di Dix, Grosz, Balla, Sironi e Sartorio. «I motivi? Prima di tutto perché siamo ancora nel periodo di commemorazione. Inoltre, durante le ricerche negli archivi per la mostra “La Grande Trieste”, è emersa una quantità di documenti (diari, corrispondenze e fotografie) che può gettare una luce nuova sulla situazione a Trieste durante la Grande Guerra». Ma perché non farla al museo de Henriquez? «È una possibilità. Non abbiamo ancora deciso» aggiunge possibilista l’assessore.
Per il Lloyd Triestino, invece, si parla ormai del 2016 e della Centrale idrodinamica in Porto Vecchio. «Per quest’anno non ci sono più nè i tempi nè i fondi. Vediamo cosa succede con il bilancio a settembre» dice scettico Nicola Bressi, direttore dei musei scientifici del Comune, che da tempo lavora sulla mostra della storica compagnia di navigazione. «Quella del Lloyd è una mostra fatta di navi e quindi naviga. Ha preso molte rotte finora senza mai arrivare in nessun porto - scherza Bressi -. Non faccio previsioni finchè non conosco la destinazione e il budget disponibile. In sei mesi la mostra è pronta. Forse anche meno». A meno di non riconvertire l’esposizione ne “Il Lloyd Triestino nella Grande Guerra”...
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