Trieste: nel mirino gli inseguitori dello studente in fuga
Molto presto ci saranno altri indagati per la tragica vicenda di Ida Diminich Maier, 70 anni, la donna travolta involontariamente sabato mattina sul selciato di via Torino da uno studente di seconda che era inseguito da alcuni maturandi del Nautico impegnati in una guerra di gavettoni. Gli agenti della polizia locale stanno cercando di risalire agli inseguitori del ragazzo, al momento l’unico formalmente accusato di omicidio colposo. Anche ieri gli agenti hanno interrogato alcuni ragazzi e effettuato un lungo e approfondito sopralluogo in tutta l’area. Questo per avere una descrizione, o meglio i nomi degli inseguitori.
Il procuratore dei minori Dario Grohmann infatti punta a ipotizzare a carico di chi nel parapiglia ha innescato quella che all’inizio avrebbe dovuto essere una goliardata, ma che poi si è rivelata una tragedia, i reati di concorso in omicidio colposo e violenza privata. In pratica, secondo il pm, una certa specifica responsabilità diretta dell’accaduto sarebbe riconducibile proprio a chi ha innescato la battaglia in piazza Hortis davanti al Nautico e poi ha attivamente partecipato all’inseguimento del giovane allievo di una seconda classe. Il quale quando, durante la fuga avvenuta con alcuni coetanei è giunto sulla pedana in legno davanti al panificio in via Torino, è scivolato colpendo da tergo Ida Diminich Maier che, a causa dell’urto, è stata sbattuta almeno tre metri più avanti e poi è caduta con la testa all’indietro su uno spigolo della pedana stessa, perdendo i sensi. Dalle dichiarazioni spontanee rese dal giovane agli investigatori è emerso che il tragico parapiglia era avvenuto perché i ragazzi più grandi gli avevano precedentemente impedito di entrare nella scuola, bloccandolo di fatto, e minacciando lui e i suoi compagni di classe fin sulla porta della scuola in piazza Hortis. Infatti c’era stato - secondo la prima ricostruzione degli agenti - un vero e proprio blocco attorno alle 7.45, orario d’ingresso al Nautico. E, secondo gli investigatori, si era verificata una situazione tale da costringere i ragazzi più giovani a fuggire dagli altri allievi. Da qui appunto l’ipotesi del reato di violenza privata.
Ma c’è di più. Gli agenti, su incarico del procuratore Grohmann, stanno anche verificando se - pur considerando la giornata particolare della festa dei maturandi - anche qualche dipendente della scuola, addetto o insegnante, che avrebbe dovuto rimanere a vigilare la porta d’ingresso durante l’apertura, lo abbia effettivamente fatto. O si sia invece limitato ad assistere dall’interno dell’atrio alla battaglia dei gavettoni che era scoppiata prima in piazza Hortis alle 7.45 ed era proseguita fino alle 8.27, quando è avvenuto l’incidente per le cui conseguenze ha perso la vita Ida Diminich Maier. Questo senza avvisare le forze dell’ordine.
Domani il medico legale Fulvio Costantinides effettuerà l’autopsia sul corpo della donna. Lo ha disposto il procuratore nella forma dell’incidente probatorio notificando contestualmente l’avviso formale sia ai genitori del ragazzo indagato, che al marito e al figlio di Ida Diminich Maier. Lo scopo è quello di stabilire formalmente se il trauma cranico grave sia stato provocato dall’azione dell’allievo in fuga che, scivolando sulla pedana in legno, ha poi fatto cadere la donna a terra rovinosamente.
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