Trieste nel collegio elettorale con Codroipo
TRIESTE. Tre circoscrizioni alla Camera. La numero 49 con Codroipo, Trieste-centro e Trieste-Muggia. La 50 con Cervignano, Cividale e Udine. La 51 con Gemona, Gorizia, Pordenone e Sacile. E due circoscrizioni al Senato. La numero 28 con Cervignano, Codroipo, Gorizia, Trieste centro e Trieste Muggia. E la 29 con Cividale, Gemona, Pordenone, Sacile e Udine.
La prima mappa dell’Italicum, la nuova legge elettorale trainata dall’asse Pd-Forza Italia dopo l’intesa di sabato scorso tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, fa strabuzzare gli occhi. E provoca reazioni molto dure. «Cambieremo tutto», dice sin d’ora il deputato triestino Ettore Rosato (per gli emendamenti c’è tempo fine alle 13 di lunedì).
Ieri in commissione Affari costituzionali della Camera è stato presentato il testo base della riforma elettorale, comprese le tabelle con i collegi. Tutto fuorché un trionfo. «Sembrano disegnate da Picasso», twitta il democratico Enzo Lattuca. Non è il solo a lamentarsi e ad annunciare emendamenti dopo che la proposta del presidente di commissione, il forzista Francesco Paolo Sisto, ottiene il via libera alle tabelle allegate al testo base, contrariamente a quando avrebbe invece voluto il Pd, favorevole all’inserimento di una delega al governo con successivo parere della commissione.
«Un punto di partenza e non di arrivo», spiega Sisto di fronte alle perplessità di parlamentari delle diverse regioni. Senza convincere alcuno. Tra questi anche Rosato, decisamente contrario «a una suddivisione forse matematica, ma che nulla ha a che fare con la geografia, con la società, l’economia e i confini della nostra regione».
Stupisce in effetti, per quel che riguarda le circoscrizioni di Montecitorio, vedere Trieste e Muggia separate da Gorizia ma collegate a Codroipo. Così come Pordenone e Sacile unite a Gorizia e Gemona.
Un quadro scomposto e ricomposto in maniera abbastanza bizzarra anche al Senato, lì dove la Venezia Giulia si ritrova unita a Cervignano e Codroipo. «E’ chiaro che la premessa della legge è fondata sulla base della popolazione – osserva ancora Rosato –, ma non si può non tener conto dell’omogeneità territoriale né ipotizzare che Trieste e Gorizia siano divise».
Concetti espressi a lungo nel pomeriggio via Twitter dallo stesso Rosato: «Le fantasiose tabelle di chi non conosce la geografia», «Follie pure», «Sono prive di qualsiasi logica, sistemeremo anche questo». Al momento per l'elezione della Camera compaiono 150 circoscrizioni, scelte riprendendo quelle del 1993 (legge Mattarella) ma ora accorpate. Si tratta di 12 i collegi in Piemonte, 24 per la Lombardia, 12 in Veneto, 3 in Friuli Venezia Giulia, 4 Liguria, 10 Emilia Romagna, 9 Toscana, 2 Umbria, 14 Lazio, 3 Abruzzo. E ancora: una per il Molise, 15 in Campania, 11 Puglia, 2 Basilicata, 5 Calabria, 13 Sicilia, 4 Sardegna. Sono infine riportate separatamente le due circoscrizioni del Trentino Alto Adige e della Valle d'Aosta. Per il Senato si contano invece 81 circoscrizioni. (m.b.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo