Trieste, «nel 2014 via ai lavori per Portolido»

Italia Navigando: atteso a giorni l’ultimo passaggio burocratico, confermati i 15 milioni di investimento
Di Silvio Maranzana
Foto BRUNI TRieste 20 07 2011 Trieste veduta aerea- la lanterna
Foto BRUNI TRieste 20 07 2011 Trieste veduta aerea- la lanterna

«La comunicazione ufficiale da parte dell’Autorità portuale con il via libera in base alla nuova concessione è attesa proprio per questa settimana, è confermato che a inizio 2014 partiremo con i lavori». Paolo Gualtiero Provasoli, amministratore delegato di Italia Navigando prova a fugare tutti i residui dubbi su Portolido, il “marina” di prestigio ma con alcune strutture aperte anche alla cittadinanza, che sarà realizzato in testa al Molo Fratelli Bandiera.

Si tratta di un altro dei tormentoni di Trieste, di cui si ha notizia perlomeno dal 2006, anno nel quale il Comune effettuò un sopralluogo nell’area per verificare che il progetto non interferisse con gli stabilimenti balneari dell’Ausonia e della Lanterna, il che effettivamente non avverrà.

Ora, sette anni più tardi un’accelerazione, anche se sempre per ora sulla carta e che comunque non farà piacere ad alcuni club concorrenti quali Marina San Giusto e Porto San Rocco che, a causa del proliferare dei posti barca, avevano già espresso disapprovazione per l’iniziativa “pubblica” unitamente a Assomarinas, l’associazione italiana dei porti turistici. Lo stesso Provasoli aveva replicato affermando che l’obiettivo di Portolido è in primis quello di riqualificare una parte storica del watefront cittadino.

Si tratta in sostanza dell’ultimo tassello, la cerniera tra quello che è considerato uno dei più suggestivi frontemare cittadini d’Europa e il porto commerciale, non distante dai contenitori delle rive (Magazzino vini, Salone degli incanti e Stazione marittima) che a propria volta stanno per avere la destinazione definitiva e dinanzi all’area di Campo Marzio di cui si sta progettando una riqualificazione complessiva.

Due anni dopo quel sopralluogo del 2006 arrivò la crisi e Italia Navigando, che è una società di Invitalia, l’agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti del Ministero dell’Economia e delle finanze, dopo un lungo silenzio sembrò sul punto di congelare il progetto. La svolta, almeno così sembra, il 30 aprile scorso allorché il Comitato portuale approvò all’unanimità una concessione più lunga (non più 30 bensì 40 anni) affinché l’investimento fosse più facilmente ammortizzabile, a favore di Trieste Navigando srl, società costituita ad hoc, in virtù anche di un rilancio del piano degli investimenti che salgono da 12 a 15 milioni di euro. Il canone d’affitto da versare all’Autorità portuale viene fissato in 61mila 568,61 euro.

Poi i rapporti si interrompono nuovamente tanto che il 28 giugno in un’altra seduta del Comitato, la presidente Marina Monassi informa di aver inviato una lettera a Trieste Navigando per chiedere a che punto sia il progetto.

«C’erano ulteriori passaggi burocratici, ma ora è tutto a posto - hanno affermato ieri dal quartier generale romano di Italia Navigando -: in settimana l’ultimo via libera dell’Authority in base ai progetti esecutivi, poi bandiremo il concorso europeo per la realizzazione e all’inizio del 2014 aprirà il cantiere». Il progetto si estenderà su un’area di 41mila 514 metri quadrati di cui 23mila 937 di specchio acqueo e 17mila 577 di aree scoperte e fabbricati. Il marina, in parte riservato ai soci e in parte aperto alla città, prevede 117 ormeggi per imbarcazioni e yacht tra i 10 e i 50 metri con yachting club, foresteria, magazzini per il rimessaggio, veleria artigianale e un’area wellness aperta a tutti con minipiscina, bar, ristorante, negozi per la nautica, parcheggio con 150 stalli, aree a verde e ampie aree pedonali, oltre a un distributore di carburante per natanti.

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