Trieste, multa al morto: indagine sull’incidente

Anziano deceduto un mese dopo l’investimento in via Tarabocchia. Sotto accusa l’uomo che si trovava in sella allo scooter
Lasorte Trieste 20/07/10 - Foro Ulpiano, Tribunale
Lasorte Trieste 20/07/10 - Foro Ulpiano, Tribunale

TRIESTE La multa perché aveva attraversato la strada dove non ci sono le strisce pedonali, gli è arrivata da morto. Il figlio del protagonista di questa incredibile e surreale vicenda ha subito comunicato alla polizia locale che “il trasgressore”, Mario Cernecca che aveva 92 anni, era nel frattempo deceduto. Poi la palla, se proprio così si può chiamare, è tornata alla polizia locale.

Che ha inviato alla procura la comunicazione del decesso, avvenuto in una residenza sanitaria assistita, dopo circa un mese dall’incidente. Di conseguenza il nome dell’investitore, Gianfranco Arena, 50 anni, è stato iscritto nel registro degli indagati. Accusa: omicidio colposo.

E nei giorni scorsi, dopo tre mesi che la salma attendeva in una cella mortuaria in attesa del nulla osta per la sepoltura, è stata effettuata l’autopsia disposta - non certo sul tamburo considerato che l’incidente porta la data del 12 settembre e la morte di Mario Cernecca è avvenuta il 14 ottobre - dal pm Lucia Baldovin. A eseguirla come atto irripetibile e cioè con gli esiti utilizzabili in dibattimento è stato il medico legale Paolo Peruzzo.

L’investitore - che ha scoperto di essere stato appunto indagato - ha incaricato, tramite il difensore, l’avvocato Elisabetta Burla, come proprio consulente Alessandro Peretti. Mentre i familiari dell’anziano investito, tramite l’avvocato Mario Giordano, hanno nominato invece Fulvio Costantinides. Il quesito è quello relativo alle cause della morte e soprattutto - seppur a distanza di tanto tempo - del cosiddetto nesso di causalità.

La vicenda, come detto, porta la data del 12 settembre. Quella mattina Mario Cernecca era andato - come accadeva quasi tutti i giorni - a fare la spesa. Stava recandosi al supermercato Coop di largo Barriera. Attorno alle 10.30 era arrivato in via Tarabocchia, all’altezza del civico 4.

Lì non ci sono le strisce pedonali. Ma Cernecca aveva attraversato comunque. All’improvviso era sopraggiunto uno scooter guidato da Gianfranco Arena. Non andava a forte velocità come poi avevano accertato gli agenti della polizia locale chiamati a eseguire i rilievi. Ma l’urto era stato inevitabile.

Mario Cernecca era rovinato sull’asfalto procurandosi una serie di traumi giudicati al momento non certo gravi. Si era fratturato il malleolo destro e aveva riportato alcune escoriazioni sulle braccia e sul tronco. Aveva poi avuto una lesione al gomito che aveva richiesto tre punti di sutura. L’ambulanza del 118 giunta prontamente sul luogo dell’incidente aveva trasportato il ferito a Cattinara.

Dove appunto Mario Cernecca era stato ricoverato per una ventina di giorni. Il 28 settembre i medici dell’ospedale lo avevano trasferito alla residenza sanitaria assistita San Giusto. Le sue condizioni - evidentemente - non erano assolutamente gravi.

Ma i familiari avevano riscontrato tuttavia una serie di esiti di ematomi (conseguenti all’investimento) un po’ su tutto il corpo. E lì - nella struttura di riabilitazione - le sue condizioni si erano aggravate a causa dell’insorgere di una polmonite. Per questo, il 6 ottobre l’anziano era stato nuovamente trasportato a Cattinara. Dove otto giorni dopo il suo cuore si era fermato.

Poi la salma era stata composta nella cella mortuaria in attesa dei funerali. E lì è rimasta per tre mesi. Un tempo infinito. Dovuto a questioni definite dagli avvocati private. E non certo investigative. Fatto sta che a smuovere le acque degli inquirenti è stato il verbale di contravvenzione inviato il 22 novembre con una multa da pagare di 33 euro e 52 centesimi. Perché dopo quella raccomandata Manlio Cernecca, il figlio dell’anziano, ha chiesto subito l’annullamento per il «decesso del trasgressore». E solo allora la procura è entrata in azione.

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