Trieste, morto il sub 34enne colto da malore a Grignano durante l'apnea
Non ce l’ha fatta Thomas De Marchi, il giovane colto da malore martedì scorso durante un’immersione davanti al porticciolo di Grignano. Le sue condizioni erano apparse gravi fin da subito.
Thomas, nato il 24 ottobre 1980, si era sentito male durante l’apnea, stando alle ricostruzioni, ma la dinamica dell’incidente non è stata chiarita con esattezza. Ad allertare i soccorsi la moglie, Amanda, che era in acqua con il marito e si è accorta che il compagno non respirava. Alcuni bagnanti, sentendo le urla disperate della donna, si erano subito tuffati in mare per portare in salvo l’uomo. Un medico che si trovava nei pressi, sul molo, ha praticato il massaggio cardiaco fino all’intervento dell’ambulanza. I sanitari, prima del trasporto a Cattinara, hanno proseguito con altre manovre e terapie rianimatorie.
In questi giorni Thomas era tenuto in coma farmacologico, da quanto si è saputo, ed era stato sottoposto ad esami cerebrali. Ieri si è spento. Lascia la moglie, mamma, papà e due fratelli. Lavorava in Grotta Gigante, di cui era coordinatore, alle dipendenze della società Alpina delle Giulie, la sezione di Trieste del Cai. Un grande amante della natura, appassionato di vari sport: sub, arrampicate, bici e montagna. Sempre attivo e generoso. «Non era un capo, ma un carissimo amico per tutti», così lo ricorda la collega Claudia Norbedo. Il presidente della società, Mauro Vigini, è comprensibilmente scosso: «Thomas ha saputo trasferire questa sua grande passione per la natura nella professione - spiega -, amava il lavoro e per la Alpina era un collaboratore preziosissimo. Era in grado di svolgere l’attività di guida sotto il profilo speleologico, scientifico, culturale, turistico e promozionale. E il fatto che la grotta sia diventata una delle principali attrazioni del Friuli Venezia Giulia, è merito dello staff al quale quel ragazzo ha dato un enorme contributo».
La parrocchia di Santa Teresa di via Manzoni, di cui la famiglia ha sempre fatto parte, si riunisce in preghiera questa sera alle 20.30. «Questi giorni sono andato in ospedale per portargli l’affetto di tutta la comunità e l’unzione degli infermi – dice don Paolo Iannaccone, il parroco – e oggi (ieri, ndr) sono tornato subito, appena mi hanno avvisato. Abbiamo fatto un momento di silenzio e di preghiera davanti a lui». Il giovane aveva trascorso buona parte della sua infanzia nella comunità di Santa Teresa, dove nel 2010 aveva seguito il percorso in preparazione del matrimonio. Con Amanda si era sposato cinque anni fa. La mamma in questi giorni ha preparato una preghiera: «Thomas è nato con il compito di amare, scoprire, conoscere e rispettare la natura. Ha spiegato per tanti anni in mostre, musei, parchi e scuole tutta la natura e i suoi fenomeni», alcuni dei passaggi. «Ci ha portato a casa tanti animaletti da curare, l’ultimo una cincia caduta dal nido...».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo