Trieste, Monomarca: investitori tutti pronti a ripartire
TRIESTE
La crisi economica non ridimensiona l’interesse nutrito per Trieste dai colossi della grande distribuzione. La conferma arriva dall’esito del monitoraggio avviato dal Comune per sondare le intenzioni degli imprenditori che, in passato, si erano detti pronti a sbarcare in città realizzando centri monomarca. Degli otto investitori contattati, nemmeno uno ha rinunciato all’idea di dar vita al previsto polo commerciale. Al contrario tutti gli interlocutori - da Decathlon a Leroy Merlin, da Brico alla Campo Marzio Costruzioni - si sono dimostrati pronti a passare subito all’azione e ad accelerare così l’iter dei rispettivi progetti, rimasti in stand-by per anni.
Pratica archiviata e via libera accordato, quindi? Non proprio. L’entusiasmo manifestato dai proponenti - che hanno risposto entro il termine previsto alla lettera inviata lo scorso agosto dall’amministrazione municipale -, potrebbe non bastare a spianare la strada ai famigerati centri monomarca. Non a tutti e otto, almeno. Rispetto alla fase in cui gli interessati avevano presentato planimetrie e progetti, infatti, sono cambiati alcuni dettagli non da poco. Il Piano regolatore, innanzitutto. Questo significa che alcune operazioni ritenute compatibili con i criteri della variante 118, potrebbero non esserlo più alla luce delle indicazioni contenuti nella “vecchia” 66, ritornata come noto in vigore per effetto dalla caduta delle precedenti salvaguardie.
A stabilire con precisione se i progetti presentati dagli otto investitori risulteranno o meno in linea con le indicazioni urbanistiche attualmente vincolanti sarà l’analisi tecnica affidata a funzionari e uffici del Comune e già calendarizzata per la prossima settimana. Le prime indicazioni, però, preannunciano già qualche sorpresa. «Ho dato un’occhiata ai progetti subito dopo aver ricevuto le lettere di conferma d’interesse dei proponenti», spiega l’assessore allo Sviluppo economico Fabio Omero: «E da un primo esame mi pare che almeno due o tre delle operazioni commerciali proposte non siano ammissibili alla luce delle zonizzazioni previste dalla variante 66».
Quali iniziative rischino la bocciatura, però, Omero non lo dice, preferendo attendere l’esito del confronto con i vertici del Settore sviluppo. In pericolo quindi potrebbero essere potenzialmente tutte le proposte rimaste a lungo in stallo. Tutte, a quanto pare, tranne una. Quale? La creazione di un supermercato da 1800 metri quadrati in Strada per Cattinara, scartata in passato dalla giunta Dipiazza proprio perché incompatibile con la 118 e ora riammessa dalla 66.
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