Trieste, “Mister simpatia” arrestato per spaccio
TRIESTE Dal giro di squillo è spuntata la cocaina. E dietro a tutto c’era “Mister simpatia”. Al secolo Alessandro Spinnato, classe 1986. Ad arrestarlo l’altra sera sono stati gli investigatori della Squadra mobile al termine di un’indagine coordinata dal pm Pietro Montrone.
Spinnato, vincitore a un concorso di bellezza nell’estate del 2009 della fascia di “Mister simpatia”, con tanto di incoronazione nelle suggestioni by night del castello di San Giusto, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare domiciliare del gip Guido Patriarchi.
Ieri mattina è comparso davanti al giudice per l’interrogatorio di garanzia. Con Spinnato - che ha risposto alle domande del gip - l’avvocato Giovanna Augusta de’ Manzano.
Le indagini. La polizia da mesi lo teneva d’occhio. Almeno dallo scorso marzo. È emerso che Spinnato, il cui nome era entrato in un’indagine in tema di prostituzione, aveva messo in piedi un’attività di “pusher espresso”.
Cioè acquistava su ordinazione la droga - cocaina, ecstasy e marijuana - e poi la consegnava direttamente ai clienti. «L’indagato - si legge in una nota della Questura - non era solito detenere ingenti quantitativi. In ragione delle richieste da parte dei clienti prendeva contatto con i fornitori».
A lui, come accennato, gli investigatori della Narcotici sono arrivati attraverso un’indagine (ancora in corso) su un vasto giro di prostituzione: squillo ed escort di lusso che si offrono via internet in anonimi appartamenti del centro città. Infatti dalle intercettazioni delle conversazioni dei potenziali clienti delle prostitute è venuto a galla che c’era appunto anche un vasto giro di droga. Cocaina ed ecstasy usate proprio per “ravvivare” in certi casi gli incontri hard. Ma anche, è poi emerso, droga spacciata a prescindere dagli incontri a luci rosse.
Per un certo periodo fornitori di Spinnato erano stati due cittadini albanesi sui quali sono ancora in corso le indagini. Successivamente “Mister simpatia 2009” si era, come dire, messo in proprio. La droga ordinata dai clienti insomma, così risulta, se la procurava attraverso altri giri, altri contatti che si era costruito.
Sono decine e decine gli episodi documentati nel corso delle indagini. Lo scorso aprile erano stati sequestrati a casa di Spinnato, in via Pasteur 38, 260 grammi di marijuana.
Nello scorso giugno il pusher era stato bloccato da una pattuglia della Polizia nei pressi del confine sloveno. In tasca aveva dieci grammi di cocaina e quattro pastiglie di ecstasy. In quel frangente era stato denunciato.
In un’altra occasione era capitato che una cliente avesse delle difficoltà economiche per pagare la droga ordinata, alcune dosi di cocaina. Era senza soldi. Il pusher non ci aveva pensato due volte. Se n’era andato con il televisore. Aveva staccato la spina e se lo era portato via.
Lo scorso 25 maggio proprio quella cliente era stata trovata dagli agenti di una pattuglia della Squadra volante mentre vagava lungo via Carducci in evidente stato di alterazione psicomotoria in conseguenza dell’assunzione di una dose di cocaina. Tre giorni dopo la madre della cliente lo aveva minacciato di morte.
«Pregate Dio - gli aveva detto al telefono (intercettato dagli investigatori) - che mia figlia passi la notte. Potevi pensare che quella ragazza (la figlia, ndr) si faceva sempre più spesso di cocaina. E tu le davi la droga...».
Spinnato aveva tentato di giustificarsi spiegando alla madre disperata per le condizioni di salute della figlia ricoverata a Cattinara che era stata lei a tormentarlo. «Mi chiamava - aveva detto - a ogni ora del giorno e della notte. Mi domandava sempre droga».
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