Trieste,mercoledì ultimo giorno di shopping in libertà. Da giovedì i “pattuglioni” da zona rossa
TRIESTE Attenzione all’autocertificazione. Da compilare «nella maniera più dettagliata possibile», precisa il prefetto Valerio Valenti. Da domani, giovedì 24 dicembre e giorno della vigilia, anche il Friuli Venezia Giulia sarà in zona rossa. Una novità per la regione, che sin qui ha conosciuto il giallo e l’arancione, ma non la fascia che più si avvicina alle condizioni del lockdown di primavera.
Quelle di oggi. mercoledì 23 dicembre, sono dunque le ultime ore in giallo prima del 7 gennaio, quando dovrebbero pure riaprire le scuole. Per quattro giorni di fila, Vigilia, Natale, Santo Stefano e domenica 27 dicembre, i cittadini non potranno uscire di casa se non per comprovati motivi di lavoro, salute o necessità, da dimostrare appunto via autocertificazione. E così sarà per le altre date colorate di rosso, il 31 dicembre, l’1, il 2, il 3, il 5 e il 6 gennaio.
Nessuna possibilità di andare al bar per un caffè, al ristorante o in pizzeria, con le attività economiche che rimarranno chiuse fino al 6 gennaio, mentre saranno consentiti l’asporto e il servizio a domicilio. Stop anche ai negozi, grandi e piccoli, compresi i centri estetici. A poter tenere aperte le loro porte saranno esclusivamente supermercati, negozi di generi alimentari e prima necessità, farmacie e parafarmacie, edicole, tabaccherie, lavanderie, parrucchieri e barbieri.
Sono però feste di fine anno, e per questo il decreto del governo Conte ha previsto alcune deroghe. Dalle 5 alla 22, e dunque nelle ore non di coprifuoco, sarà consentita, all’interno della regione, pure verso comuni diversi da quello di residenza, la visita ad amici o parenti, massimo due persone in auto, con l’aggiunta di figli minori (ma solo se under 14), persone con disabilità e non autosufficienti conviventi, che non verranno conteggiati.
In caso di visita a parenti non autosufficienti, per la necessità di fornire loro assistenza, c’è il via libera anche allo spostamento fuori regione. Si potrà pure stare assieme a tavola, nelle occasioni delle visite, per un pasto in famiglia (con i limiti di presenza indicati), ma in non più di una abitazione al giorno. Vietato perciò pranzare con i cognati e cenare con i genitori nelle 24 ore.
Valenti spiega che i controlli saranno concentrati soprattutto sulle strade, «perché ci sarà più movimento di veicoli che di pedoni», con le forze dell’ordine che cercheranno quanto possibile di verificare il rispetto dei limiti previsti dalle deroghe.
«Il margine è ampio, visto che si potrà andare anche dagli amici – commenta il prefetto – ma l’importante è che i cittadini collaborino scrivendo informazioni chiare nell’autocertificazione».
Nel capoluogo regionale, fa sapere il comandante della Polizia municipale di Trieste Walter Milocchi, «saranno impegnate otto pattuglie per turno, mattina e pomeriggio, il 24 dicembre, quattro nei tre giorni successivi, con l’aggiunta di due pattuglie nelle ore serali, oltre a una pattuglia in servizio congiunto quotidiano con le forze della Questura». I controlli? «Soprattutto sulle motivazioni degli spostamenti». Tra quelli permessi alle famiglie (ma un unico nucleo alla volta in caso di comproprietari) anche i viaggi verso le seconde case, dalle 5 alle 22, ma solo se all’interno dei confini della regione.
Ed è pure considerato legittimo ogni rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Quando poi si vedrà sul calendario l’arancione, il 28, il 29 e il 30 dicembre e il 4 gennaio, giorni in cui potranno riaprire i negozi (ma non bar e ristoranti), ci sarà un’ulteriore deroga, quella agli spostamenti tra i comuni con popolazione non superiore a cinquemila abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, ma evitando, perché vietato, di andare nei capoluoghi di provincia. E dunque un triestino potrà recarsi a Monrupino o Sgonico, ma chi abita invece in un piccolo comune non potrà prendere l’auto verso la città.—
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