Trieste, mercato della casa a trazione straniera: prezzi aumentati del 9%
Continua la corsa all’acquisto di austriaci, tedeschi, europei dell’Est. In Costiera si arriva anche a 8 mila euro al metro quadrato
TRIESTE Il mattone a Trieste è in piena salute, complici anche gli investitori stranieri - austriaci e tedeschi soprattutto - che con la loro capacità economica hanno di fatto “drogato” il prezzo degli immobili sistemati nelle zone più prestigiose di Trieste.
«Il costo delle abitazioni, ad inizio anno, evidenziava una crescita tra il 6 e il 9% rispetto allo stesso periodo del 2021 – spiega Filippo Avanzini, presidente provinciale di Fiaip – mentre un’analisi più recente fotografa una crescita che ora sfiora il 10 %».
I dati sono stati illustrati ieri nel Salone di rappresentanza della Regione nel corso della presentazione dell’aggiornato Osservatorio immobiliare Fiaip. Nel centro storico, ad esempio, il prezzo al metro quadrato di un’ immobile ad uso residenziale nuovo o ristrutturato oscilla tra i 2.500 e i 3.400 euro al metro quadrato; nella zona semicentrale da 2.100 a 2.300 euro, mentre in periferia da 1.600 a 1.900. Se invece l’immobile necessita di una ristrutturazione, nel centro storico per ogni metro quadrato vengono chiesti dai 1.100 ai 1.500 euro, in periferia dai 650 agli 850.
Discorso a parte per i pezzi unici o in zone di pregio «con alcuni immobili primo ingresso fronte mare sulla Costiera – indica il presidente regionale di Fiaip Stefano Nursi – che hanno raggiunto la soglia dei 7-8 mila euro al metro quadro. Capita ormai di sentirsi chiedere da triestini che intendono vendere degli immobili di pregio, di non pubblicizzarli neppure sul mercato locale, rivolgendosi direttamente a quello straniero, capace di acquistare certi immobili a valori superiori rispetto a un acquirente locale».
Nursi riconosce come «nel centro storico, nelle zone di pregio e in quelle che regalano una bella vista, gli investimenti e l’interesse di investitori stranieri, così come accade per alcune zone più esclusive di Grado o Lignano, hanno fatto lievitare i prezzi».
Il fenomeno non riguarda invece la periferia, i rioni meno appetibili, «anche se in alcuni zone semicentrali, gli stranieri stanno investendo per mettere a reddito», precisa Avanzini.
A spingere in su i prezzi a Trieste c’è anche «un’offerta di immobili che si è contratta – spiega il rappresentante locale della Fiap – a fronte di una richiesta dinamica. E come per ogni mercato, quando la domanda supera l’offerta, i prezzi salgono».
Nel primo periodo del 2022 Trieste ha avuto addirittura la migliore performance nel mercato residenziale rispetto alle altre città intermedie monitorate secondo un rapporto Nomisma.
«Nel 2021 la provincia di Trieste ha chiuso con 3.523 compravendite residenziali, +12,7 rispetto al 2020 – ha riferito ieri Avanzini –: le zone di Trieste con il maggior numero di compravendite rispetto all’anno precedente sono state il centro storico e l’altipiano carsico, ambito dopo lo scoppio della pandemia da chi cerca una casetta con giardino. Ma anche le zone semicentrali hanno avuto buoni numeri, pur su immobili più piccoli, da 50 a 80 metri quadrati, principalmente da mettere a reddito».
«Quello immobiliare è un settore su cui la Regione Friuli Venezia Giulia ha sempre voluto dare particolare attenzione – ha sottolineato ieri intervenendo alla presentazione dell’Osservatorio il governatore Massimiliano Fedriga – con contributi importanti come il Mutuo prima casa o il Contributo prima casa. È un settore a cui vanno date certezze, alle imprese e ai cittadini».
E facendo riferimento al possibile stop del governo al superbonus 110%, Fedriga ha valutato che se non si farà più ricorso a quella misura, servirà comunque «una misura strutturata, stabilizzata, programmata, che sostenga il mercato senza creare quelle distorsioni che abbiamo visto, con un aumento dei prezzi avvenuto ancor prima dello scoppio del conflitto in Ucarina».
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