Trieste, maxi furto alla Mondadori: nei guai il libraio Zorzon
TRIESTE L’ex ministro Giulio Tremonti aveva detto che con la cultura non si mangia. Ma, secondo il pm Antonio Miggiani, non è proprio così. A suo parere qualcuno che ha “mangiato” c’è: si tratta di Franco Zorzon, 50 anni, ex titolare della storica libreria Fenice fallita il 16 aprile del 2013.
Zorzon, per il quale il pm ha chiesto il rinvio a giudizio, è accusato di ricettazione di libri. Una quantità immensa di volumi del valore complessivo di oltre 900mila euro, tutti misteriosamente spariti dal deposito della Mondadori di Verona, che fa riferimento anche agli editori Einaudi, Piemme e Sperling & Kupfer. «Un colossale equivoco», lo ha definito lo stesso Zorzon che non ha voluto aggiungere altro.
Si tratta di migliaia e migliaia di copie che poi, secondo le indagini coordinate dal pm, sono state offerte online sul mercato a prezzi stracciati. I titoli sono quelli dell’«Ombra dei sicomoro» di John Grisham, «Palazzo Sogliano» di Sveva Casati Modigliani, «Grande ritorno nel regno della fantasia» di Geronimo Stilton, «La strada verso casa» di Fabio Volo, «E l’eco rispose» di Khaled Hosseni e «Inferno» di Dan Brown. Venerdì Zorzon comparirà in aula davanti al gip Laura Barresi. È difeso dall’avvocato Marilda Bertoli.
Tutta la vicenda, secondo l’accusa, è nata da una e-mail inviata da Zorzon il 6 settembre del 2013 al titolare di una libreria romana per proporgli l’acquisto di numerosi libri «facenti parte - così si legge nel capo di imputazione - del compendio criminoso, specificandone i relativi prezzi nonché la disponibilità numerica».
Una proposta sicuramente economicamente vantaggiosa, che è finita poi all’ufficio legale Mondadori. Infatti in breve i responsabili della direzione del grande gruppo editoriale hanno collegato l’episodio con una serie di furti, avvenuti nel deposito di Verona, nei quali erano sparite 45mila copie. Secondo la denuncia presentata quei furti avevano riguardato proprio i libri proposti online da Franco Zorzon.
Dell’«Ombra del sicomoro», in particolare, erano state rubate oltre 2mila copie al prezzo di copertina di 20 euro l’una; del libro di Sveva Casati Modigliani quasi 6mila pezzi del valore di 19 euro e 90 centesimi l’una. E poi ancora: le copie mancanti del libro di Geronimo Stilton erano state 8593 e ognuna aveva il prezzo di 34 euro e 50 centesimi.
Del libro di Fabio Volo erano risultati mancanti nel’inventario successivo alla denuncia più di 10mila pezzi, ognuno del prezzo di 18 euro. Altrettante le copie rubate del volume di Khaled Hosseni (prezzo 19 euro e 90 centesimi). E 10mila circa erano stati i libri dell’autore americano Dan Brown volatilizzati. Avevano ognuno il prezzo di copertina di 25 euro.
Dopo la segnalazione dell’offerta online erano inevitabilmente scattati gli accertamenti da parte dei responsabili della Mondadori. Era stato così deciso di intensificare e approfondire i controlli sulla filiera produttiva e commerciale disponendo una serie di verifiche sui libri presenti nel magazzino centrale di Verona. Era scattato un inventario straordinario, che appunto aveva permesso di scoprire quello che non è esagerato definire un colossale ammanco di libri.
Pochi mesi prima Franco Zorzon aveva portato i libri (quelli dei suoi conti in rosso) in Tribunale. A gennaio il giudice Giovanni Sansone gli aveva concesso tre mesi di tempo per risollevarsi dopo che un creditore (Rcs) aveva presentato l'istanza di fallimento. Ma dopo un tentativo di salvare l'attività che sembrava poter andare in porto, alla fine era saltato tutto. E il 16 aprile lo stesso giudice Sansone aveva pronunciato la sentenza di fallimento affidando l’incarico di curatore al commercialista Giancarlo Crevatin.
Una pronuncia che aveva poi fatto scattare la vendita straordinaria degli ottantamila volumi per 10.500 titoli di libri del fallimento Zorzon. Proprio nello stesso periodo in cui nel magazzino Mondadori di Verona emergeva il maxifurto di libri.
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