Trieste, marito geloso fa fare ai figli il test del Dna

L’uomo è accusato di maltrattamenti verso la moglie. Per punirla ha bloccato il riscaldamento di casa in inverno
Una foto simbolo di maltrattamenti a una donna
Una foto simbolo di maltrattamenti a una donna

TRIESTE Ossessionato dalla gelosia. Tanto diffidente nei confronti della moglie da arrivare al punto di sottoporre i figli al test del Dna. L’uomo, del quale non pubblichiamo le generalità per evitare che la moglie, vera vittima assieme ai figli di questa vicenda, venga individuata, è accusato dal pm Antonio Miggiani di maltrattamenti.

Azioni sistematiche che, secondo le indagini, sono state messe a segno quasi ogni giorno dall’uomo - che ha 75 anni -, nei confronti della moglie, nata nel 1952. Azioni “condite”, secondo l’accusa, con offese e dispetti. Che sono andate avanti, come rileva il pm nel capo d’imputazione, «dai primi anni del matrimonio fino al febbraio 2015». Parole fin troppo chiare: «Puttana, sei una poco di buono», «Fai sesso nelle maniere più oscene».

Nei giorni scorsi il pm Miggiani ha depositato all’indagato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari e si appresta a chiedere al gip, entro il termine di 20 giorni dalla notifica, il rinvio a giudizio. L’accusato è difeso dall’avvocato Andrea Diroma. Parte civile l’avvocato Antonio Santoro.

L’indagine è scattata dopo la denuncia presentata dalla donna nello scorso febbraio. Una denuncia precisa e dettagliata in cui vengono riferite decine di episodi. E tra i tanti anche quello relativo al test del Dna. Nella denuncia la donna rileva che in diverse occasioni il marito (riguardo al quale è incardinata una causa di separazione) ha insinuato, anche di fronte a estranei, che il figlio primogenito (nato nel ’73) e il terzogenito (nato nell’83) non fossero suoi. Ma fossero figli di un amico di famiglia, che spesso frequentava la casa, e di un altro parente.

Una situazione che ha causato alla donna un pesante stato di disagio e un grave senso di umiliazione. Anche perché nel luglio del 2014 la donna, che non ne poteva più, ha chiesto e ottenuto dai figli di assecondare quelle che ha definito «pretestuose e oltraggiose richieste del padre». Questo per chiudere definitivamente la partita e fugare, una volta per tutte, i dubbi dell’uomo. Inutile dire che il referto del test effettuato alla Clinica Salus ha dimostrato che tutti i figli sono suoi.

Ma questo documento, secondo la donna, non gli è bastato. Al marito roso dalla gelosia è rimasto comunque il dubbio. Infatti, si è tenuto la copia del referto e si è rifiutato - sempre secondo la denuncia - di far conoscere agli stessi figli i risultati del bizzarro accertamento al quale si erano volontariamente sottoposti per accontentarlo su invito della madre esasperata. Alla fine l’uomo ha detto che le carte erano state perse o rubate.

Ma c’è di più. L’uomo ha anche bloccato nei mesi invernali il riscaldamento della casa chiudendo l’interruttore e impedendo alla moglie di attivare il termostato. Insomma, una vita d’inferno.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo