Trieste, mangia il pane della mensa e trova dentro un bullone

«Stavo masticando, e ho sentito qualcosa di duro. Ho sputato il boccone, e mi sono trovato un bullone sul tavolo. Fortunatamente, non avevo affondato il morso: avrei rischiato di rompermi i denti, o...

«Stavo masticando, e ho sentito qualcosa di duro. Ho sputato il boccone, e mi sono trovato un bullone sul tavolo. Fortunatamente, non avevo affondato il morso: avrei rischiato di rompermi i denti, o addirittura di soffocare». Esperienza davvero indigesta, quella toccata ad Alessandro, studente di Medicina, ieri pomeriggio nell’aula studio dell’ospedale di Cattinara, attorno alle 16. Verso le 13.30, era andato in mensa a prendere due panini sigillati, di produzione industriale. Semplici pezzi di pane, non sandwich farciti.

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È il ragazzo a raccontare i dettagli: «Mi ero portato due snack per affrontare il pomeriggio. Ho salvato gli incisivi perché ho addentato il panino con una certa prudenza, ma ritengo corretto denunciare quanto accaduto: non è ammissibile essere spaventati all’idea di consumare un pasto in mensa. Lo scorso anno, un mio collega aveva trovato una gomma da masticare in mezzo alle patatine fritte, nella mensa dell’Università centrale. Proprio oggi (il 31 gennaio 2017, ndr), altri ragazzi si sono lamentati del formaggio grattugiato sulla pasta: secondo chi l’ha assaggiato, era ammuffito, nonostante l’aspetto non tradisse alcun problema. Certi piccoli incidenti di percorso sono probabilmente inevitabili, ma un bullone nel panino non può rientrare nella normalità. Mi domando: c’è un rischio contagio? Immagino che quel bullone si sia staccato dall’impianto di produzione: ha quindi “distribuito” grasso e schegge nell’impasto dei panini? Visto il tipo di prodotto, suppongo che non si tratti di un’anomalia circoscritta al singolo pezzo di pane. Sulle mense, fioriscono rigogliose leggende metropolitane: non ha senso alimentare versioni fantasiose, ma non possiamo neanche tacere quando si verificano episodi di una certa gravità. A me è andata bene, ma vogliamo pensare a cosa sarebbe potuto succedere se avessi ingerito quel bullone? O se mi fossi rovinato i denti?».

Il ragazzo spiega di non aver potuto «avvisare il personale per notificare quanto accaduto, perché alle 16 non ho trovato nessuno. Lo farò domani. Se ho mangiato l’altro panino? Veramente no. Dopo la sorpresa trovata nel primo pezzo di pane, mi sono risparmiato il bis. Seriamente, avevo qualche perplessità all’idea di morderlo. Aggiungo un ulteriore elemento, molto eloquente: dopo la mia disavventura, mi sono confrontato con altri studenti e nessuno sembrava realmente sorpreso dall’accaduto. Anche per questo, non ritengo che il silenzio sia la scelta più opportuna».

 

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Messa al corrente, la direzione Asuits rende noto che «dopo gli opportuni accertamenti, assumeremo i provvedimenti del caso. Dovessimo riscontrare un effettivo disservizio, saranno valutate eventuali penali di natura economica. Al termine della verifica, analizzeremo con la dovuta attenzione l’appalto».

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