Trieste, l’ultimo dono del sub morto per salvare sei persone

Espiantati gli organi di Thomas, deceduto dopo l’incidente in mare a Grignano La famiglia in preghiera con i tantissimi amici. La moglie: «Il mio sole si è spento»

Sei persone potranno vivere grazie a Thomas De Marchi. È stato questo l’ultimo dono offerto al prossimo da parte del giovane naturalista triestino scomparso due giorni fa in seguito all’incidente in mare occorso martedì durante una sessione di apnea nelle acque di Grignano. La donazione degli organi è stata annunciata ieri pomeriggio dai famigliari di De Marchi riunitisi poi in preghiera alla sera assieme a tanti amici di Thomas nella parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù, un modo per ricordare una figura giovane, ma già tanto conosciuta e apprezzata nel capoluogo.

La notizia della scomparsa di De Marchi, che il prossimo 24 ottobre avrebbe compiuto 35 anni, si è dilagata a macchia di leopardo in città, destando profondo sgomento. Nato e cresciuto a Trieste, dopo aver conseguito il diploma di maturità al Liceo classico “Francesco Petrarca”, Thomas aveva iniziato a dedicarsi anima e cuore alla sua passione più grande, alimentata anche grazie agli anni di scout trascorsi assieme al fratello Leonardo: la natura. Prima di diventare il coordinatore della Grotta Gigante, De Marchi è stato per anni guida al Museo dell’Antartide, collaborando a svariate mostre scientifiche in città (Era, Mai Estinti, Abissi), facendo dello studio e della divulgazione il suo inconfondibile marchio di fabbrica.

Trieste, morto il sub 34enne colto da malore a Grignano durante l'apnea

«A poco più di vent’anni prese parte a delle trasmissioni tv portando ogni volta un animale diverso: rane africane, tartarughe, pitoni, camaleonti. La sera prima della trasmissione, ovviamente, gli animali passavano per casa nostra per la felicità di nostra mamma», ricorda il fratello Luca. Tredici anni fa, durante il suo periodo di volontariato all’Enpa, incappò in Daisy, quella che poi sarebbe stata la sua inseparabile cagnolina con cui amava andare a correre e passeggiare in Carso.

Gli animali dunque. Ma non solo. De Marchi amava anche lo sport. Amava fare arrampicata, correre sul Cucusso o sullo Stena, senza però disdegnare le attività legate al mare come l’apnea, l’immersione subacquea e il canottaggio. Dal 1995 il giovane era iscritto alla Società Triestina Canottieri Adria. «Era una presenza costante alla mattina nella nostra società, riuscendo a uscire quasi giornalmente con il singolo. Ha condiviso per anni, assieme al fratello Luca, tutte le problematiche legate all’attività agonistica», ha ricordato ieri il sodalizio sportivo.

E proprio il canottaggio fu galeotto quando De Marchi nel maggio del 2007 incontrò Amanda Vertovese. «Ci misero assieme in un doppio misto. Iniziammo a fare coppia fissa in mare: da settembre lo fummo anche nella vita di tutti i giorni», racconta la moglie. Da lì Thomas e Amanda hanno dato vita ad una coppia affiatatissima, suggellata dal matrimonio svoltosi nel giugno del 2010 nella chiesa di San Giovanni in Tuba.

Una vita vissuta intensamente, fatta di sport e tanti viaggi anche a lunga gittata: la luna di miele alle Isole Reunion, la scoperta del Messico con l’amico biologo-fotografo Fulvio Eccardi, il mese in Polinesia per osservare e studiare una particolare specie di canocchie giganti. La sua passione per la scienza gli era valsa negli ultimi tempi la chiamata come conferenziere al Dipartimento di Scienze della Vita all'Università di Trieste oltre ad una prolifica collaborazione con il Museo di Scienze Naturali, tanto che uno dei suoi desideri era proprio quello di riuscire, un giorno, ad esporre tutti i reperti del Museo attualmente non visibili al pubblico.Dal 2008 si era dedicato con passione alla Grotta Gigante contribuendo al suo rilancio turistico con una serie di iniziative che avevano avuto un richiamo internazionale. De Marchi amava la natura, amava studiarla, capirla e poi farla conoscere agli altri, riuscendo a coinvolgere lo spettatore, anche inizialmente meno interessato, con una capacità comunicativa eccezionale. Thomas, dopo l’incidente di quattro giorni fa, nonostante la grande umanità e professionalità dimostrata dai primi soccorritori in spiaggia e dall’equipe medica poi, purtroppo, non ce l’ha fatta.

La data dei funerali non è ancora stata decisa. Il giovane naturalista triestino lascia i genitori Adi e Franco, i fratelli Luca e Leonardo e l’amatissima moglie Amanda che ha voluto ricordarlo così: «Oggi il mio sole si è spento, splenderà sempre con me e in me. L’amore è eterno».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo