Trieste, Luci e suoni “scivola” sulle frequenze

TRIESTE Carpinteri e Faraguna, i due più famosi e apprezzati autori satirici della triestinità, ne avevano fatto addirittura una leggenda. Amavano scherzare sul “figlio di Luci e Suoni” e su tutto quanto avesse a che fare con lo spettacolo di Miramare. Senza lesinare neanche accenni a una certa “sfiga” che lo storico maniero si porta dietro.
Detto e fatto. Sarà vero, non sarà vero, ma a pochi giorni dalla riapertura degli spettacoli nell’area del castello, si registrano i primi inconvenienti.
Nel dettaglio, lunedì 3 agosto, per cause dovute a disturbi di alte frequenze recepite dall’impianto digitale, si è verificato un blocco di alcuni videoproiettori, quelli particolarmente più vicini al mare. Come dire: addio spettacolo!
Serafino Marchiò Lunet chiede in una nota scusa agli spettatori per la breve interruzione necessaria, spiega, «a consentire il riallineamento del sistema digitale 3D».
Di sicuro Massimiliano e Carlotta saranno stati seccatissimi, ma non è finita. Secondo il responsabile, infatti, l’inconveniente «è dovuto all’interferenza con il sistema di telefonia della Slovenia, come chiunque trovandosi nel parco si sarà accorto avendo ricevuto un sms di “Benvenuto in Slovenia o Croazia”. Abbiamo previsto di inserire dei filtri sperando di risolvere il problema. Noi, però, come tutto il mondo dello spettacolo siamo superstiziosi e pensiamo sempre alla sfinge».
Si racconta, infatti, da sempre, della leggenda legata alla maledicente sfinge egizia del moletto che vorrebbe destinati a una infausta fine coloro che abitarono in questo castello.
Dopo Massimiliano viene citato il duca d’Aosta e poi una lunga scia di drammi: Francesco Ferdinando ospite della rocca pochi giorni prima di Sarajevo; l’ultimo imperatore Carlo, ucciso dalla febbre spagnola nell’ esilio di Madera, e in tempi più recenti due generali americani. Due storie, appunto: il generale Charles Moore, abbattuto col suo aereo sul fiume Yalu, in Corea, e il generale Mac Felden, stretto collaboratore di Eisenhower. Richiamato in patria dal presidente appena eletto, dopo aver lasciato il castello assieme alla moglie morirà in un terribile incidente d’auto sulla strada di Livorno dove doveva imbarcarsi. Invece il generale britannico Freyberg (che aveva guidato i neozelandesi nella famosa corsa per Trieste, nel maggio 1945), reso edotto della leggenda, si rifiutò di dormire nel castello facendosi montare una tenda nel parco. E si buscò una polmonite.
Da ricordare ancora un episodio storico: in un certo periodo lo spettacolo tradizionale era alternato dallo spettacolo “Buonasera sig. Lehar e bentornato a Miramare”, con la regia di Gino Landi. Mai in tanti anni si era verificata un’interruzione dell’energia elettrica, ma fu black out da Barcola a Grignano per quasi due ore, fino a quando i tecnici Acegas riportarono la normalità. La sfinge dalla punta del molo aveva una strana luce e nessuno credeva alla casualità del problema. Superstizione, certamente, ma insomma...
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