Trieste, Luci e suoni lascia Miramare e fa rotta su Porto vecchio

L’ideatore Marchiò Lunet: «Punteremo su Maria Teresa e il Porto franco»
Un'immagine dello spettacolo di "Luci e suoni" a Miramare dell’ultima stagione
Un'immagine dello spettacolo di "Luci e suoni" a Miramare dell’ultima stagione

TRIESTE “Luci e suoni” si spengono a Miramare e fanno rotta su Porto vecchio. È durato lo spazio di una stagione il grande ritorno dello storico spettacolo, che mancava da 16 anni, nella residenza di Massimiliano e Carlotta. Una fine anticipata legata a una difficile “convivenza” con la direzione del polo museale regionale. Da “Massimiliano a Miramare: un magico sogno di un Asburgo” a “Maria Teresa d’Austria e il Punto franco”, dunque.

L’annuncio arriva da Serafino Marchiò Lunet, deus ex machina di “Luci e suoni” dal 1962 (o meglio “Suoni & Luci” come riporta la dizione originale “Son e lumière”) che non vuole innescare nessuna polemica sul sipario calato a meno di sei mesi dall’annuncio del grande ritorno: «Anno nuovo vita nuova. Con il 2015 si è esaurita la tradizione degli spettacoli di “Luci e Suoni” al castello di Miramare». Fine della storia.

Trieste, dopo 16 anni "Luci e suoni" torna a Miramare
Foto di gruppo per lo storico ritorno di "Luci e suoni" a Miramare

«Il vivo successo che tale modello di spettacolo ha riscosso ormai da decenni, proiettato sulle bianche mura del castello di Miramare, memoria asburgica dello sfortunato Massimiliano imperatore del Messico», spiega Marchiò Lunet, non è bastato a proseguire nell’avventura. Le 14 rappresentazioni della scorsa estate (due spettacoli a sera), pur funestate dal maltempo, hanno avuto 2947 presenze paganti a cui si aggiungono 380 omaggi alle svariate istituzioni.

«Visto il delicato momento che coinvolge tutta la struttura di Miramare e le difficoltà riscontrate sulla “convivenza” di un ciclo di spettacoli, qual è “Luci e suoni”, con le stringenti normative che regolano le gestioni di siti storico-culturali come Miramare, realizzare e mettere in scena una nuova edizione è oggettivamente improponibile» ammette in modo diplomatico Marchiò Lunet.

È stato un ritorno difficile. «Da anni coltivavo il sogno di riportare a Miramare questo evento. Finalmente il sogno si è concretizzato» aveva dichiarato il sindaco Roberto Cosolini che ha sostenuto come Comune, assieme alla Regione Friuli Venezia Giulia, l’iniziativa dell’Associazione italiana ricerca e sviluppo aree culturali in Europa (Airsac).

Un sogno breve, insomma, come quello di Massimiliano. «So che ci sono stati molti problemi. L’idea del Porto Vecchio è ottima visto l’interesse che riveste quell’area. In futuro magari, se cambia la gestione di Miramare, potrà ritornare nel luogo originario» dichiara il sindaco.

La rotta su Porto Vecchio di “Luci e suoni” è quasi scontata. «Appare logico dedicare nel 2016 un “Suoni & Luci” ambientato in quello che è stato punto focale dell’affermazione storica della città, il suo Porto Vecchio, matrice del Punto Franco - spiega il responsabile dll’Airsac -. Si realizza quindi una produzione centrata (ed ambientata) negli spazi del vetusto Porto Vecchio, ora che viene affidato nuovamente alla società triestina e alla sua amministrazione comunale il destino futuro di un tale potenziale campo di interventi economici, industriali e culturali, ma ben anche turistici». Il titolo provvisorio del nuovo spettacolo, già messo in cantiere, è “Trieste: una città dal grande destino”.

Il ritorno di "Luci e suoni" a Miramare

«Per il 2016 proporremo un nuovo spettacolo che ricostruirà virtualmente l’autentica e tangibile vita della città - spiega Marchiò Lunet -. Un’esperienza visiva per conoscere la città, i suoi luoghi, la sua gente, la sua storia rivissuta attraverso grandi protagonisti di fama internazionale, come gli imperatori d’Austria Maria Teresa, Giuseppe II, Giacomo Casanova, James Joyce e Italo Svevo. La Bora e il Carso che da secoli osservano lo scorrere degli avvenimenti a Trieste fungeranno da “narratori”».

Gli elementi naturali simbolo di Trieste per raccontare la storia del porto franco dell’impero. «Non sfuggirà allora - sottolinea il responsabile di “Luci e suoni” - che l’iniziativa offre nell’attualità uno strumento di non indifferente peso operativo: non solamente per pubblicizzare anche oltre l’ambito cittadino l’interesse per gli spazi in questione, ma per rimarcare pure l’unicità degli episodi della storia locale per il tramite di immagini di Piazza dell’Unità d’Italia, San Giusto, edifici neoclassici e ancora una volta Miramare». Miramare c’entra sempre.

Il nuovo spettacolo, realizzato in 3D da Giovanni D’Alessio, si avvale della ricerca storia di Carlo Milic e delle fotografie di Ugo Borsatti e Marino Sterle. La regia e la riduzione radiofonica è stata affidata a Giuliano Zanier. Previsti, per ora, tre anni di “Luci e suoni” in Porto Vecchio.

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