Trieste, l’ordine si fa sul telefonino. E il ristorante arriva a casa

“Foodracers” consegna pranzi e cene a domicilio. Il Buffet da Pepi, il Romaquattro, Genuino e Zeroquaranta tra gli aderenti
Il Buffet da Pepi
Il Buffet da Pepi

TRIESTE È sera, siete a casa e vi viene un’improvvisa voglia dei mitici panini alla porzina di Pepi o magari di quell’hamburger da gourmet che una volta avete assaggiato lungo il canale di Ponterosso o, perché no, di un bel galletto allo spiedo, ma non avete alcuna voglia di vestirvi, prendere la macchina e andare in centro? Nessun problema, perché da oggi i piatti da ristorante arrivano direttamente a casa vostra.

Merito di Foodracers.com, un’innovativa startup di food delivery che - creata da Andrea Carturan, trevigiano di 33 anni con una laurea in Scienze della comunicazione conseguita a Trieste, assieme ai soci Matteo Fabbrini e Francesco Poloniato - sbarca da oggi anche a Trieste, terza di 14 città dopo il lancio a Ferrara (lunedì) e Udine (ieri).

Utilizzare il nuovo servizio è molto semplice: dopo aver inserito l’indirizzo di consegna sul sito www.foodracers.com compare un elenco dei ristoranti convenzionati disponibili nel raggio di 5 chilometri (in linea d’aria), divisi per tipologia. Una volta scelto il locale, appare il menu con i prezzi delle singole pietanze, prezzi che sono gli stessi di quelli proposti in loco.

Andrea Carturan ha lanciato la startup Foodracers
Andrea Carturan ha lanciato la startup Foodracers

A quel punto si effettua l’ordine (tramite smartphone, tablet o pc) che viene notificato ai “racers”, le persone selezionate per effettuare il servizio di consegna, che porteranno a casa i piatti prescelti. L’unico costo aggiuntivo è un contributo di consegna (3,90 o 4,40 euro a seconda della distanza) che resterà direttamente ai “racers”.

«Al momento ad aderire al nostro servizio sono stati 15 tra ristoranti e pizzerie - spiega Andrea Carturan -, ma altrettanti ci hanno già contattato per essere inseriti nella lista. Ai ristoratori il servizio conviene, perché non hanno costi fissi, né devono assumersi i “rischi” connessi a nuovo personale o mezzi di trasporto. Facciamo tutto noi in cambio del 20% di quanto fatturato con le consegne. Così ne guadagniamo tutti».

Tra i locali che hanno aderito al servizio, finora, spiccano il Buffet Da Pepi, le pizzerie Rossopomodoro e Mascalzone Latino, il fast food “a km zero” Genuino, l’hamburgheria Zeroquaranta, il Romaquattro e la rosticceria Paolino, solo per nominarne alcuni.

Anche una grande catena di ristorazione come il Befed ha stretto con Foodracers rapporti di collaborazione a livello nazionale, che potrebbero concretizzarsi a breve anche a Trieste. «I ragazzi si sono proposti bene e a noi non costa nulla: è un servizio in più al cliente che può avere le nostre specialità a domicilio, “porzina” e “luganighe” comprese» conferma Paolo Polla del Buffet da Pepi.

A correre per le strade della città, per iniziare, ci saranno 15 Racers, selezionati tra le 220 persone che hanno risposto all’annuncio: «Abbiamo dato la precedenza ai triestini e a quelli capaci di districarsi tra app, smartphone e nuove tecnologie - spiega ancora Carturan -: tra loro ci sono studenti che magari vogliono pagarsi l’affitto, ma anche disoccupati, dipendenti part-time o pensionati che vogliono arrotondare. Noi forniamo loro i contenitori isotermici per il trasporto e loro mettono il proprio mezzo e trattengono tutto il contributo di consegna».

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