Trieste, l'omicida di Roiano reintegrato al lavoro

I giudici ordinano a Fincantieri di riassumere l’ex pugile Semeraro, condannato per aver ucciso una persona durante una lite. Bono: "Decisione inaspettata"
Francesco Semeraro dopo l'udienza davanti al gip
Francesco Semeraro dopo l'udienza davanti al gip

TRIESTE Francesco Semeraro, 36 anni, l’ex pugile che ha ucciso a pugni il 15 novembre 2012 a Roiano Andrea Bartolini, nato nel 1966 e originario di Ferrara, torna al lavoro. È stato reintegrato qualche giorno fa alla Fincantieri che lo aveva sospeso a tempo indeterminato dopo la pronuncia della sentenza di primo grado. Attualmente si trova in cassa integrazione come molti altri dipendenti del cantiere. Il reintegro di Semeraro è stato disposto dal collegio del Tribunale civile presieduto da Raffaele Morvay e composto da Mauro Sonego e Silvia Burelli.

Uccise con un pugno, sei anni e 8 mesi
Foto Bruni 18.04.14 Francesco Semeraro esce dopo l'udienza del GIP

Il provvedimento che porta la data dello scorso 1 luglio è stato depositato nei giorni scorsi. In particolare i giudici hanno respinto il reclamo della Fincantieri, confermando la pronuncia di primo grado del giudice Annalisa Multari che già qualche mese fa aveva ordinato il reintegro del dipendente assistito, per questa vicenda, dall’avvocato Giovanni Ventura.

I giudici civili hanno rilevato che il grave episodio di Roiano non aveva nulla a che vedere con la prestazione lavorativa. Ma soprattutto hanno osservato che, nel caso particolare, semmai Semeraro avrebbe dovuto, secondo quanto previsto dal contratto, essere sospeso ma con la retribuzione. L’uomo, sempre secondo i giudici, poteva essere sospeso senza salario ma solo per un tempo limitato a sei giorni, in attesa dell’eventuale procedimento disciplinare che non risulta essere mai stato attivato.

In realtà Semeraro è stato di fatto allontanato senza paga nel mese di maggio del 2013 e da allora non ha più ricevuto alcun salario. In sostanza, sempre secondo i giudici civili, il provvedimento assunto dalla Fincantieri nei confronti del lavoratore condannato non è stato fondato su alcuna norma. Un arbitrio, insomma.

Pugno fatale, muore dopo la lite in strada

Questa pronuncia del tribunale civile, ha dichiarato l’amministratore delegato del gruppo, Giuseppe Bono, è giunta «in maniera assolutamente inaspettata ma soprattutto controcorrente rispetto a numerosi precedenti analoghi». Come dire che Semeraro, secondo Bono, non avrebbe dovuto rientrare al lavoro dopo la grave sentenza di condanna. L’amministratore ha parlato ieri a margine della visita a Monfalcone del presidente della Confindustria Giorgio Squinzi.

Riguardo la vicenda penale non è ancora stata definita la data del processo d’Appello. Nello scorso aprile il procuratore generale Carlo Maria Zampi ha impugnato la sentenza di condanna in primo grado pronunciata dal giudice Laura Barresi. Motivo principale: quella applicata è stata «una pena eccessivamente mite». Anche il difensore l’avvocato William Crivellari (che assiste l’ex pugile assieme alla collega Elisabetta Burla), si è appellato. Ma per ragioni completamente opposte. «Semeraro - ha detto - dovrebbe essere assolto per legittima difesa».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:roianoomicidi

Riproduzione riservata © Il Piccolo