Trieste, locali del Ghetto al buio, clienti “a dieta”
TRIESTE Ghetto senza corrente all’ora di pranzo. Titolari di ristoranti imbufaliti e commensali forzatamente a dieta. Ieri alle 13.40 AcegasApsAmga ha staccato l’elettricità nella zona dietro a piazza della Borsa lasciando i ristoratori e i baristi senza luce. Un disagio non da poco visto che quella zona, anche per la vicinanza agli uffici del Comune, della Questura e della stessa AcegasApsAmga, è una meta affollata durante la pausa pranzo.
Sono stati infatti oltre una settantina i triestini che, dopo essersi accomodati ai tavolini di quei locali per un pasto veloce, hanno dovuto alzarsi e andarsene, letteralmente con il boccone in bocca. «Siamo rimasti al buio - tuona Stefano Lonza, titolare di Genuino - . Non funzionavano i registratori di cassa, i forni, gli aspiratori e gli elettrodomestici: il lavoro in cucina si è bloccato e i clienti se ne sono dovuti andare».
Inevitabilmente sono finiti tra le immondizione molti dei piatti in preparazione, diventati poi inutilizzabili, con un ulteriore danno. «Ho dovuto scusarmi con venti persone - riferisce Stefano Marino, da poco alla guida del ristorante Al Pescada - che hanno dovuto alzarsi e andare a pranzare in una zona diversa della città, in qualche via più in là. Molti avevano già ordinato e stavano aspettando i loro piatti. Chi doveva pagarmi, anche con i buoni pasto elettronici o con la carta di credito e il bancomat, dovrà ripassare domani visto che i dispositivi non funzionavano. Un danno tra i 400 e i 500 euro».
Va detto che si sapeva che ieri sarebbe stato effettuato un intervento alla rete di distribuzione elettrica con necessaria sospensione dell’energia. AcegasApsAmga aveva informato chi vive e lavora in zona già cinque giorni fa. «Non appena ho letto quell’avviso - dichiara Tino Giannella, titolare della Taverna del Ghetto - ho chiamato il numero indicato sul volantino per segnalare eventuali problemi». Una telefonata fatta per segnalare che l’intervento programmato in quell’orario avrebbe causato danni e problemi e chiedere di posticipare i lavori di almeno tre quarti d’ora. Niente da fare. Malgrado le segnalazioni e le richieste, ieri gli operai hanno tolto l’energia elettrica per riattivarla una mezz’ora dopo: il tempo di mandare all’aria i pranzi e gli incassi di diversi di ristoratori tra passo della Portizza, via del Ponte e delle Beccherie.
«Sono state interessate dall’intervento complessivamente 104 utenze: 60 abitazioni, 18 negozi, 22 attività di servizi e 4 fra bar e ristoranti - replica in una nota AcegasApsAmga -. E, grazie alla professionalità dei tecnici intervenuti, è stato possibile limitare il distacco di energia elettrica in soli 30 minuti, anziché nei 60 inizialmente previsti. Si è cercato di programmare l’intervento in una fascia oraria il meno possibile impattante per i clienti e, data la numerosità di attività di servizi (fra cui attività creditizie e mediche) e commerciali, si è ritenuto di pianificare l’intervento durante la fascia oraria di chiusura per la pausa pranzo».
AcegasApsAmga fa poi notare che «la pianificazione di un simile intervento in orario di apertura di attività del terziario o di intenso utilizzo degli ascensori nelle abitazioni private, avrebbe comportato disagi ben maggiori a una fascia di cittadini di gran lunga più ampia».
Spiegazioni che non convincono affatto i ristoratori interessati. «Io ho chiamato quattro giorni fa - rincara la dose Marino -. Gli addetti hanno trascritto il mio cellulare, dicendo che mi avrebbero richiamato, ma nessuno si è fatto sentire». «Si trattava di un intervento programmato, non urgente dunque, non c’erano spandimenti in corso o situazioni di emergenza, - aggiunge il titolare di Genuino - per cui posticipare il distacco dell’energia non era impossibile». Nel tentativo di accogliere le richieste degli esercenti - replica AcegasApsAmga - «l’intervento è iniziato alle 13.45 anziché alle 13.30 e terminato, appunto nel giro di 30 minuti».
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