Trieste, lite per gli affitti: l’ex bar Audace chiude
TRIESTE Non c’è pace per lo Sting4Continenti, conosciuto anche come ex Audace. Il bar di piazza Unità chiuderà nuovamente i battenti il 31 gennaio. L’annuncio è stato dato con un post su Facebook che apre una polemica, un botta e risposta tra i gestori attuali, la Stingbar srl, e la società che si occupa di affittare i locali, la Carpediem 2000 srl. Scambio di accuse tra le due realtà, con una battaglia che ora continuerà per vie legali.
«Cari amici - scrivono i gestori sul social - queste poche righe per comunicarvi con grande dispiacere che martedì 31 gennaio sarà l’ultimo giorno di apertura dello Sting4Continenti. Ma vorremmo fare un po’ di chiarezza. La Stingbar srl è in affitto dalla Carpediem srl. Stingbar srl versava mensilmente una somma onnicomprensiva di affitto dei muri, canone per la gestione del locale e acqua alla Carpediem srl che ha l’obbligo contrattuale di versare una quota di quanto percepito da noi al gruppo Bnp Paribas, proprietari effettivi del palazzo.
Siamo venuti a conoscenza che, malgrado i nostri puntuali versamenti nei confronti della Carpediem srl, quest’ultima da ottobre del 2014 non versava la quota dell’affitto dei muri. La risultante di questa azione è che la Carpediem srl ha uno sfratto esecutivo non appellabile per il rilascio del foro commerciale. La Stingbar srl, pur non avendo colpa, di seguito deve lasciare lo stabile, con la conseguente cessazione dell’attività. Ci rammarica molto dover gettare tre anni di duro lavoro, ma non tutto è perduto».
Seguono tanti commenti dispiaciuti di parecchi clienti. Ma a ribaltare completamente la versione è la stessa Carpediem 2000 srl. «A causa della precedente gestione insolvente - spiegano dalla società - eravamo già rimasti penalizzati a livello economico, e avevamo stretto un accordo preciso con la proprietà. Lo sfratto in realtà è un errore che è già stato risolto, perché abbiamo fatto ricorso con successo. A conferma di questo basta ricordare che era previsto per il 20 gennaio e non si è verificato.
Oltre tutto - rincarano - è la Stingbar srl a non averci pagato regolarmente. Ci devono ancora quattro mensilità oltre alla differenza di affitto nata dall’aumento del canone degli anni prima, come regolarmente definito in fase contrattuale. Non sono costretti ad andarsene. Anzi, potrebbero continuare nella loro gestione, ovviamente pagando gli arretrati». Insomma secondo Stingbar ci sarebbe uno sfratto imminente e le motivazioni evidenti per andarsene, mentre secondo Carpediem si tratterebbe di un passaggio già chiarito.
Quest’ultima inoltre sottolinea di avere tutta la documentazione in regola e spiega di aver affidato la questione a un avvocato per tutelarsi. «Hanno un contratto che si conclude a ottobre 2017 - precisa ancora Carpediem - quindi dovrebbero pagare ancora o almeno dare un preavviso di sei mesi che anticipi la volontà di lasciare il bar.
Cosa che non è successa, tranne per il messaggio su Facebook che però non dimostra come stiano realmente le cose. E in ogni caso - concludono dalla società - non devono rapportarsi con la proprietà dell’immobile, ma direttamente con noi perché è con la Carpediem che hanno stretto un contratto, non con la Bnp». Intanto dal locale la decisione pare ormai presa, tanto che annunciano ai clienti una nuova avventura.
«In tempi non sospetti avevamo già preso in gestione un altro locale in via Torino, è stato aperto da poco - dicono dallo Sting - per fortuna potremo continuare la nostra attività lì, al MORcocktail». Dopo un rimpallo di responsabilità, toccherà ora agli avvocati scrivere i prossimi capitoli della dibattuta vicenda, intanto c’è la constatazione che per il bar negli ultimi anni la strada è stata sempre in salita. Dopo la fallimentare gestione precedente, finita nel 2014, anche questa volta il locale è destinato, almeno per il momento, a chiudere i battenti.
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