Trieste, lite in casa nella notte: uomo ferito gravemente

Prima le urla sentite dai vicini del complesso Ater di piazzale De Gasperi. Poi l'ambulanza porta via un 50enne in barella insanguinato. Subito dopo i carabinieri fanno salire una donna nella gazzella

Aggiornamento. Sfuma l'ipotesi iniziale di una lite in famiglia. Nuovi elementi emersi nella mattinata di oggi, mercoledì 4 ottobre, hanno fatto emergere un quadro diverso da quello che era stato inizialmente ipotizzato. Sembra infatti che la lite scoppiata ieri notte nella casa Ater di piazzale De Gasperi non sia stata originata da un diverbio familiare. Secondo nuove testimonianze, la lite ha coinvolto due uomini e non la donna, che ha assistito solo come testimone. Per questo motivo è stata portata via dai carabinieri, che volevano evidentemente ascoltare la sua versione. Sembra che i tre siano andati a casa dopo aver bevuto insieme da qualche parte. A un certo punto la lite fra i due uomini, sfociata con il ferimento del 50enne.

La notizia. Erano da poco passate le 23 di ieri, martedì 3 ottobre. La tranquillità di piazzale De Gasperi è stata spezzata da forti urla provenienti da un appartamento del complesso immobiliare dell’Ater, vicino al civico 3. Secondo alcuni abitanti del posto, le urla sembravano quelle di una lite in famiglia.

Un escalation di un’ora che è culminata in un grido fortissimo, come di dolore. Poi il silenzio. Di lì a un quarto d’ora, si sono sentite in lontananza le sirene di un’ambulanza del 118 in arrivo. Veloce il mezzo di soccorso è giunto in piazzale De Gasperi e ha inchiodato all’altezza dei portoni d’ingresso principali. I sanitari sono scesi dall’ambulanza, salendo le scale di corsa. Dopo pochi minuti si sono visti uscire i paramedici che trasportavano in barella un uomo di circa 50 anni. Evidenti e copiose le macchie di sangue sugli abiti, con su un braccio una vistosa fasciatura sporca di sangue. A chi ha potuto osservare da poco lontano, è apparso intontito, forse in stato di semi-coscienza.

Appena chiuse le porte dell’ambulanza, il mezzo è partito a forte velocità, a lampeggianti accesi e sirene spiegate. Segno inequivocabile della gravità delle condizioni del ferito. Subito dopo sono arrivate sul posto due pattuglie dei carabinieri e un’auto medica. I sanitari sono rimasti all’interno dello stabile per oltre 20 minuti, ripartendo poi da soli. Dopo poco più di un’ora anche i militari sono usciti dallo stabile. Con loro una donna di circa 40 anni che è stata fatta salire su un’auto di servizio che è partita subito dopo. Indagini sono in corso da parte dei carabinieri, che mantengono sui fatti accaduti il massimo riserbo.

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