Trieste, l’intitolazione a Maldini finisce ai supplementari

Richiesta bis del Comune alla Prefettura che deve inviare il proprio parere al Miur. Al ricreatorio Gentilli targa in marmo che ricorda i primi calci dati da “Cesarone”
Nello stadio San Denis a Parigi, l'Italia di Cesare Maldini viene eliminata ai calci di rigore dalla Francia nei quarti di finale dei campionati del mondo il 03 luglio 1998. ANSA/GABRIEL BOUYS
Nello stadio San Denis a Parigi, l'Italia di Cesare Maldini viene eliminata ai calci di rigore dalla Francia nei quarti di finale dei campionati del mondo il 03 luglio 1998. ANSA/GABRIEL BOUYS

TRIESTE Date a Cesarone (Maldini) quel che è di Cesarone. Ma non è una partita facile. Siamo già ai supplementari. L’intitolazione al “mulo di Servola” del campetto del ricreatorio Gentilli, dopo il via libera della circoscrizione (31 marzo 2017) e del Consiglio comunale (16 ottobre 2017), è tornata all’esame della Prefettura di Trieste.

L’ufficio territoriale del governo è chiamato, nel ruolo di arbitro, a concedere o meno la deroga all’intitolazione a Maldini che di norma non potrebbe avvenire prima che siano trascorsi i 10 anni dalla morte. E “l’illustre concittadino e giocatore della Triestina, del Milan e del Torino (vincendo in qualità di giocatore del Milan la Coppa dei Campioni) nonché allenatore e vice allenatore della Nazionale di calcio italiana, del Milan e del Parma, vincendo in qualità di vice allenatore la Coppa del mondo nel 1982 in Spagna” (come riporta la delibera), è scomparso il 3 aprile 2016.

Trieste, il campo di Servola intitolato a Maldini
BRUINI TRIESTE 21 07 06 ricreatorio Gentili


La burocrazia toponomastica prevede che sia la Prefettura a pronunciarsi sulla deroga. Altrimenti bisognerebbe attendere il 2027. La prima richiesta del Comune, come racconta l’assessore all’Educazione Angela Brandi, è stata presentata lo scorso novembre, ma è stata ritenuta non sufficiente. «Ci hanno risposto a gennaio che serviva una delibera di giunta per avanzare quella richiesta», spiega l’assessore. Così la giunta il primo febbraio scorso ha messo per iscritto in una delibera la richiesta dell’intitolazione a Cesare Maldini dell’area sportiva del campo giochi esterno del Ricreatorio comunale “Gentilli” (via di Servola 27). In questo modo il prefetto può trasmettere il suo parere al ministero dell’Istruzione (visto che si tratta di un ricreatorio) e avere così il via libera all’intitolazione al “mulo de Servola”.



«Nonostante io sia interista, questa cosa mi piace molto», assicura l’assessore Brandi che fa il tifo per l’intitolazione a Maldini. La targa commemorativa, si fa sapere nella delibera, sarà di marmo e, sotto il logo del Comune di Trieste, riporterà questa scritta: «A Cesare Maldini. 1932-2016, grande uomo di sport» con l’aggiunta di una “sua storica dichiarazione” al Piccolo in un’intervista di Roberto Degrassi: «I primi calci li ho dati al ricreatorio di Servola, il Gentilli».

Il costo della targa per Maldini è di 2mila e 500 euro. La citazione completa sul Gentilli si allargava alla storia e al tessuto sociale di Trieste. «Per un periodo – ricordava Maldini – si era chiamato anche Casa del Balilla. Ma per noi era solo “il ricreatorio”. C’era il campo di pallacanestro, noi piazzavamo quattro paletti per fare le porte e giocare a pallone. Che battaglie quando arrivavano quelli di San Giacomo...».

Quattro mesi dopo Cesare Maldini morta anche la moglie Marisa
CESARE MALDINI CON LA MOGLIE MARISA

Proprio mentre giocava nel ricreatorio Gentilli, all’età di 13 anni, Cesare Maldini impressionò un massaggiatore della Triestina che gli procurò un provino con l’Unione con cui fece tutto il percorso delle giovanili. Nei primi anni ’50 fece la conoscenza con Nereo Rocco che lo aggregò alla prima squadra. Questi primi calci al pallone del “mulo di Servola” sul campetto del Gentilli (che presto, prefetto permettendo, porterà il suo nome) lo portarono lontano. «Mi piace rivedere la foto allo stadio di Wembley quando sollevo la Coppa dei Campioni. Il primo trionfo europeo. Lì abbiamo fatto la storia», ricordava Maldini. Primo capitano italiano a sollevare al cielo quella coppa.
 

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