Trieste, l'inarrestabile invasione dei camper abusivi
TRIESTE Utilizzati come deposito, adibiti a “seconda casa”, totalmente abbandonati o trasformati in una sorta di alcova poco lecita. I camper vecchi e disastrati stanno invadendo diverse zone della città: da Barcola a via San MArco passando per via Cantù.
Un fenomeno cresciuto notevolmente negli ultimi anni secondo le segnalazioni fatte al Comune da molti cittadini. Alcuni infastiditi dalla presenza poco decorosa di quei “rotttami”, attorno ai quali spesso viene notato una via vai sospetto di persone, e altri irritati dal fatto che i camper finiscono per occupare posteggi riservati in realtà alle auto dei residenti.
Le segnalazioni riguardano nella maggior parte dei casi mezzi che cadono a pezzi, con gomme a terra, parafanghi rotti, ruggine ovunque. Mezzi che, difficilmente, potrebbero riprendere la strada della vacanza. Invece di rimuoverli, i proprietari li lasciano in strada e li riempiono di oggetti, una sorta di ripostiglio improvvisato.
Qualcuno è più attento e copre i vetri con carte di giornale, tende o coperte, ma c'è chi non se ne cura proprio, approfittando del fatto che finora non ha ricevuto né lamentele dirette né sanzioni.
«È un problema che va avanti da tempo - spiega il vicesindaco e assessore comunale alla Sicurezza e Polizia locale, Pierpaolo Roberti -. I camper sono equiparati alle auto, quindi possono essere parcheggiati al pari degli altri veicoli, dove la sosta ovviamente è consentita, per questo non è possibile intervenire per rimuoverli, a meno che non sia conclamato qualche comportamento illecito o irregolare. Ma sono in arrivo novità».
In via Cantù i mezzi in sosta sono più di una decina. Il cartello indica chiaramente l'obbligo di parcheggiare i mezzi «dentro i tracciati», peccato che i camper non sempre rientrino nelle righe bianche della segnaletica orizzontale, viste le dimensioni.
Due riportano sul parabrezza l'assicurazione scaduta da parecchi mesi, certo non esiste più l'obbligo di esporla, ma c'è da domandarsi se siano in regola, soprattutto i più malconci. «Li usano come deposito - dice sbuffando un residente - e succede ormai da anni in questa zona, è risaputo. D’altra parte costa molto meno usare un camper come ripostiglio che affittare una cantina o un magazzino».
Stessa situazione in altri rioni. Nella parte finale di via San Marco ecco altri camper, pure qui si notano mezzi in condizioni pessime e fermi da tempo. Succede anche in piazzale de Gasperi, sul marciapiede, lungo il tratto della strada prima dell'ingresso all'ippodromo.
E ancora in alcuni spiazzi dietro il PalaTrieste, dove sostare è gratuito e i controlli sono evidentemente rari come conferma la presenza sull’asfalto di sedili, mobili e altre attrezzature di cui i proprietari dei camper si sono sbarazzati, senza farsi evidentemente problemi. Qualche mezzo si trova anche lungo viale Miramare, forse una sorta di seconda casa estiva che raramente viene spostata. Ma l'elenco è lungo e comprende anche passeggio Sant'Andrea e alcune aree dell'altipiano.
Sono tanti in particolare i mezzi datati poi nel piazzale della Risiera a Valmaura. Qui un dissuasore all’ingresso, che un tempo consentiva l'entrata soltanto alle auto, con un limite quindi in altezza, è stato aperto, dando via libera alla sosta indisturbata di camper e camioncini. Ogni tanto di sera o di notte all'interno ci sono luci accese, dettaglio che lascia pensare che siano utilizzati come abitazione alternativa.
Diverso ancora il caso dei mezzi posteggiati vicino a Villa Revoltella che, secondo molte segnalazioni, sarebbero usati dalle prostitute per ricevere clienti. «Abbiamo evidenza di situazioni piuttosto allarmanti nella zona, in particolare nelle ore serali. È stato lo stesso custode del parco a segnalare un utilizzo per così dire “sospetto” di alcuni mezzi - ricorda Roberti -. Si tratta di camper dove ci sarebbe un andirivieni continuo e anche all'esterno sono stati notati episodi poco gradevoli. Sono stati effettuati controlli e ci saranno ulteriori verifiche».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo