Trieste, limite di 30 all’ora nelle frazioni del Carso: scintille dem-Dipiazza

TRIESTE Portare a 30 all’ora la velocità massima sulle strade che attraversano le frazioni carsiche del Comune di Trieste. È una richiesta che le circoscrizioni prima e seconda, sostenute anche da una petizione di cittadini, hanno presentato al Comune attraverso due apposite mozioni. In dicembre il problema è stato posto al sindaco Roberto Dipiazza dal gruppo del Partito democratico in Consiglio comunale, dando il via a un lungo carteggio, nel quale il primo cittadino rivendica quanto fatto con il Piano urbano della Mobilità sostenibile (Pums).
Andiamo con ordine. La tenzone ha inizio con la lettera dei consiglieri Pd: «Il Pums che l’amministrazione ha presentato nello scorso luglio non considera minimamente i problemi specifici del Carso triestino in termini di mobilità sostenibile, di corrispondenza del trasporto pubblico alle effettive esigenze della popolazione e in particolare di sicurezza della circolazione di veicoli e pedoni, che è ritenuta da quasi tutti ancora gravemente insufficiente». I consiglieri dem chiedono quindi l’adozione del limite di 30 su tutte le direttrici che attraversano le frazioni carsiche, una maggiore inclusione e verifica dei paesi carsici nel sistema del trasporto pubblico urbano, l’estensione delle reti ciclabili. Temi che, proseguono i dem, «sono già stati presentati in forma di mozioni o ordini del giorno, senza ricevere risposta».
La risposta stavolta arriva, vergata da Dipiazza: «Non vi nascondo un certo imbarazzo personale nel dovervi dire che sono trasecolato nel constatare la lacunosa conoscenza da parte vostra - scrive il primo cittadino –, sia sulle tematiche in questione che sulla posizione del territorio in oggetto». Il sindaco spiega di aver realizzato la Zona 30 a Opicina, voluta da Cosolini, pur non essendo «particolarmente convinto», e rivendica le azioni prese dal Pums, dalle ciclabili all’ovovia: «Quando parlate di attenzione inadeguata verso il Carso forse vi riferite alla vostra amministrazione, dato che questa ha recuperato ritardi di cinque anni ed è intervenuta nella realizzazione di infrastrutture e servizi fondamentali per le nostre comunità carsiche».
I consiglieri dem rispondono: «L’istituzione del limite di velocità di 30 all’ora su tutte le direttrici di attraversamento dei borghi carsici ha poco o nulla a che vedere con il modello di Zona 30 messo recentemente in opera in alcune parti di Opicina. La proposta (delle circoscrizioni, ndr) può essere realizzata tempestivamente con la sola installazione di segnaletica verticale e orizzontale e di strumenti di vigilanza elettronica». Il sindaco ribatte nell’ultima lettera: «Se il problema è solo il limite di velocità, mi sembra evidente che avete dimenticato, e forse avete fatto bene, il progetto del vostro assessore (Zona 30, ndr) che avete creato e che sta creando più di qualche problema».
La questione resta aperta per il 2021, commenta la consigliera Pd Valentina Repini: «Il limite 30 serve per una questione di sicurezza. Il territorio lo chiede». —
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