Trieste Libera, il corteo sfila per le vie cittadine
«We, the people of the free territory of Trieste». È lo striscione, rosso con scritta bianca, che ha aperto il corteo del movimento Tlt, Territorio Libero di Trieste, che si rifà al Trattato di pace di Parigi del 15 settembre 1947 di cui oggi cade il 66.o anniversario. L'atto sancì l'istituzione del Territorio Libero, area secondo il Tlt occupata dall’Italia.
Il corteo, cui prendono parte anche varie organizzazioni slovene sia i rappresentanti della Liga veneta, è partito da piazza della Libertà e si è concluso in piazza della Borsa. Secondo i dati forniti dalla Questura i partecipanti sono 3500, un numero decisamente importante.
Non ci sono stati disordini: a sorvegliare la fiumana un imponente cordone di forze dell'ordine, che però non anno avuto bisogno di effettuare interventi.
Sull'altro fronte, si è svolta di mattina la manifestazione organizzata dal Comitato Pro Patria con l’adesione di Pli, Psi, Un’Altra Gioventù, associazioni culturali riconducibili al mondo della destra, associazioni degli esuli e Associazione degli alpini. Circa 250 (secondo i deti forniti dalla Questura) persone si sono ritrovate in largo Bonifacio per poi arrivare fino alla chiesa di Sant’Antonio Taumaturgo.
Nel corteo vari esponenti del centrodestra locale, con molti esponenti Pdl (come Piero Tononi) e Fli; ma senza i volti più noti (non avvistati Roberto Menia né Piero Camber né Fabio Scoccimarro, per esempio). Nessun esponente del centrosinistra presente, molte le bandiere e gli inni sentiti. Presenti polizia e carabinieri, ma tutto si è svolto in modo tranquillo.
Davanti alla chiesa Antonio Martelli, portavoce di Pro Patria, ha sottolineato che il Comitato non si esprime “contro” nessuno - riferendosi al Movimento Trieste Libera - ma non può accettare che venga infangato il ricordo di quanti combatterono per Trieste italiana.
Ampio resoconto sul giornale in edicola lunedì 16 settembre.
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