Trieste Libera espone la bandiera russa

Il vessillo affianca quello austriaco in piazza della Borsa. La motivazione? «Putin sbloccherà il Porto»
Le nuove bandiere esposte nella sede di Trieste libera (Lasorte)
Le nuove bandiere esposte nella sede di Trieste libera (Lasorte)

Cosa ci fa la bandiera russa e quella austriaca sulla veranda di Trieste Libera? «Nuove bandiere sulla nostra veranda, quelle del Gma (Governo militare alleato, ndr) si sentivano sole» spiegano sul sito i dirigenti del Movimento Trieste Libera. A berla la storia della solitudine delle bandiere è divertente. Ma perché non inserire anche un “tricolore” a fare compagnia alle bandiere? Il vessillo austriaco è un omaggio alla passione monarchica e mitteuropea di Paolo G. Parovel.

La bandiera russa rende onore allo zar Vladimir Putin considerato dagli strateghi di piazza della Borsa come il leader pronto a rivendicare a livello internazionale l’indipendenza del Territorio Libero di Trieste, magari con soluzione modello Crimea. L’amore per Vladimir è scoppiato l’altr’anno, durante il summit triestino tra Italia e Russia. Uno striscione in un cirillico approssimativo (creato usato google translate) è apparso sulla facciata del palazzo di Max Fabiani a dare il benvenuto al presidente russo Un video mostro l’ex premier Enrico Letta mentre davanti ai giornalisti sussurra: «Viva Trieste. Trieste Libera». Al suo fianco c’era Vladimir Vladimirovic Putin. «Al di là dello slogan, nella nostra Trieste si è svolto l’importante incontro bilaterale tra Italia e Russia: perché proprio qui da noi? Perché, invece di svolgerlo a Roma dove Putin e Letta erano lunedì, la numerosa ed importante delegazione è venuta proprio a Trieste? Siamo stati scelti “solo” perché storicamente siamo la porta dell’Est?» si chiedeva allora i dirigenti di Trieste Libera ancora unita e compatta.

Che c’entra la bandiera russa? «La Russia fu il maggior fautore del Territorio Libero, fu il paese che chiese e propose più volte il Governatore per il Tlt, e speriamo sarà quello che potrà sbloccare la situazione, quantomeno sul porto, come da volontà già espressa più volte proprio da quel Paese» spiega il militante Gabriele Pischianic. «Ma se questi rinnegati del loro sangue si definiscono Territorio Libero e sono contro il concetto di Stato-Nazione, mi spiegate perché nella loro sede spuntano tutte ste bandiere nazionali? Per loro va bene tutto, qualsiasi bandiera meno il Tricolore, insomma. Della serie "ci offriamo a qualsiasi compratore, modico prezzo". Come si chiama questo atteggiamento? Prostituzione?» commenta perfido Nino Martelli di Trieste Pro Patria. Nella sede, intanto, dietro le bandiere, fervono le attività del circolo Trieste Libera. Il 6 dicembre San Nicolò aspetterà tutti i bambini buoni al primo piano per regalare tanti dolcetti. Mercoledì 17 invece il circolo ospiterà il “Rebechin de Nadal”. Durante la festa sarà estratto (all’insaputa dell’artista) il fortunato vincitore del quadro di Ketty Cesar della lotteria di Natale (5 euro il biglietto). E dopo si suonerà la balalaika.

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