Trieste, l’ex paparazzo non fa il pienone FOTO

Fabrizio Corona è arrivato con più due ore di ritardo. Un centinaio di “fan” ad attenderlo con pazienza
Fabrizio Corona al Senzanome (foto Bruni)
Fabrizio Corona al Senzanome (foto Bruni)

TRIESTE «È strafigo. Ha il fascino del bello e dannato che mi fa impazzire». Fabrizio Corona miete ancora vittime. Anche se ieri sera al Senzanome di via Paganini chi si aspettava, viste le prenotazioni dei tavoli dei giorni scorsi, una folla ad attendere l’ex agente dei paparazzi è rimasto forse un pochino deluso. Cento persone, più o meno, a cercare di strappare una foto con lui. Nessuna ressa all’entrata del nuovo locale che con la comparsate di ieri sera puntava ad affrancarsi tra i punti di riferimento della movida triestina.

Corona, che la macchina dell’intrattenimento conosce forse più di molti altri, si è fatto attendere. Ha lasciato che gli animi si riscaldassero, che Aperol e Prosecco scorressero a fiumi per accendere la serata e che il locale, anche per la curiosità dei passanti, si riempisse un pochino per rendergli degna accoglienza, come un tempo, come quando a dettare le leggi dello show business, di chi sale e scende nella classifica dei vip, di chi compare sulle copertine, era proprio lui. Il paparazzo dei vip.

Corona è arrivato alle 20.15. Nessun particolare servizio di sorveglianza a proteggerlo dalle fan tranne un bodyguard del locale. Ad attenderlo qualche curioso ma soprattutto ragazzi e ragazze, figlie accompagnate dalle madri, madri che hanno trascinato le figlie pur di non attendere in solitudine l’arrivo del bel Corona, qualche bambino che le mamme non hanno potuto lasciare a casa. Tutti in delirio. Qualcuno però, viste le oltre due ore di attesa, se ne era pure già andato lamentando: «Due ore di attesa per Corona sono troppe».

L’atteggiamento del fotografo, se non fosse per le poche ristrettezze impostegli dal Tribunale di Sorveglianza di Milano, è sempre lo stesso. Si coglie dal primo sguardo. Resta uno che vive sopra le righe, che ha fatto della sua arroganza un business. «Mi fa impazzire la sua cafonaggine, - dice Maria, 33 anni, arrivata con un gruppo di amiche a vederlo - mi attrae la sua strafottenza». «Il suo carattere piace alle donne ma sono certa, - commenta Beatrice, 22 anni, accompagnata dalla madre più eccitata di lei dall’arrivo dell’ex re dei paparazzi - che ora che ha anche un figlio cresciuto non rifarà gli errori di una volta».

Lui, vestito in nero, giubbotto in pelle, occhiali leggermente fumè, non sembra per nulla segnato dagli anni di prigione. Sceso dalla macchina in via della Zonta, con passo incalzante, ha raggiunto il locale. Preso posto su un divanetto, sembrava scocciato dal dover passare un’oretta in quel locale di quella che per lui è sicuramente la periferia del Paese. In un locale nemmeno strapieno con ragazzine e signore che spingevano e si azzuffavano per scattare una foto o per far intravvedere al loro Fabrizio la ristretta minigonna, il corsetto in pizzo o le vertiginose gambe. Qualche ragazza arrivata in jeans, nel corso della serata si è pure rinchiusa in bagno, per sostituire la mise forse troppo abbottonata con minigonne vertiginose e canotte scollate. Tanto per fare colpo.

Corona, entrato nel carcere di Opera nel gennaio del 2013 dopo la prima condanna definitiva per una foto-ricatto e dopo una fuga di alcuni giorni in Portogallo, dal giugno scorso gode dell’affidamento temporaneo alla comunità a Lonate Pozzolo (Varese) di don Mazzi. Ieri sera ha potuto partecipare alla serata a Trieste forte di un permesso del giudice del Tribunale di Sorveglianza di Milano.

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