Trieste, l'ex cava di Santa Croce finisce all’asta

DUINO AURISINA. Una volta era una cava, poi era diventata una delle sedi dell’autotrasporto internazionale Cossutta, domani potrebbe ospitare un’importante operazione immobiliare “mista” tra destinazione commerciale e artigianale, sfruttando l’area edificabile di quasi 21 mila metri quadrati di cui è dotata.
Siamo nel territorio comunale di Duino Aurisina, il sito è Santa Croce 3, assai prossimo alla Provinciale 1. Per la seconda volta va in onda, a cura del professionista delegato Emilio Ressani, la vendita di un lotto di terreni e fabbricati, suddiviso in due parti che comunque vengono offerte unitariamente, in quanto - spiega l’avviso pubblicato il 1° ottobre - gli immobili sono tra loro complementari e le superfici delle costruzioni già realizzate concorrono alla formazione della superficie coperta massima consentita. In altri termini, è conveniente alienare e acquistare in un’unica soluzione.
Il valore periziale del compendio, stimato dal geometra Diego Coslovi, ammonta a un milione 328 mila euro, il prezzo base per la vendita scende del 25% a 996 mila euro, ma sono ammesse offerte fino al limite minimo di 747 mila euro. Ressani aspetterà le regolamentari buste chiuse nel suo studio in via Palestrina fino alle 12 di lunedì 23 ottobre. Il giorno seguente, alle 12.30, le aprirà. Se saranno presentate più offerte, si procederà mediante rilanci non inferiori a 5 mila euro.
La vendita è collegata al fallimento dell’autotrasportatore Walter Cossutta, che aveva acquistato terreni e fabbricati da proprietari diversi all’inizio del decennio ’90. In particolare, era passata di mano l’attività della Smat (Società marmifera Aurisina), specializzata nell’estrazione e nella lavorazione della pietra, operando all’interno di una sorta di micro-villaggio produttivo formato da sette edifici più la cava che successivamente venne “intombata”.
L’elenco consta di un laboratorio recentemente ristrutturato, di una casa decisamente in malarnese, di un edificio pensato per gli uffici, di un magazzino «in normale stato di manutenzione», di un capannone, di due magazzini, uno dei quali classificato come rudere residuo di un’antica costruzione. Al tempo della compravendita - curata dal notaio Aramis Giorgio Bedeschi - amministratrice unica della società era Speranza Cernobori vedova Sonzogni. Nell’immediata adiacenza Ressani rammenta che insistono l’area edificabile di 20.845 mq, la quota di uno dei capannoni prima citato, un paio di piccoli magazzini.
Gli strumenti pianificatori comunali prevedono per questa zona la riqualificazione dell’esistente, la possibilità di dare vita a nuove iniziative commerciali e artigianali, l’eventualità di un parco urbano privato.
Riproduzione riservata © Il Piccolo