Trieste, l’esordio di Coin in Corso Italia dopo otto mesi di lavori

Riqualificati tremila metri quadrati su tre livelli con un investimento di 4 milioni, Il presidente Rossi: «Ora cresciamo del 20-30%». Oggi l’apertura alle 10.30
Foto Bruni Trieste 03.05.2019 Nuovo COIN Excelsior: preesidente Giorgio Rossi
Foto Bruni Trieste 03.05.2019 Nuovo COIN Excelsior: preesidente Giorgio Rossi

TRIESTE. «Forse è il Coin più bello d’Italia. Perché crediamo ancora nel negozio “fisico”, nonostante lo sviluppo delle vendite online». Giorgio Rossi, che di Coin è presidente dal novembre dello scorso anno, si aggira compiaciuto nel caos creativo dell’allestimento del terzo “excelsior” nazionale dopo quelli di Roma (Cola di Rienzo) e di Milano (CityLife): stamane alle 10.30 i tre livelli di corso Italia riapriranno i battenti in versione defilée, battezzando il salto di qualità. Previsto invece per giovedì 9 un festoso evento inaugurale. 

Tremila metri quadrati di superficie commerciale, otto mesi di lavori riqualificativi per un investimento di oltre 4 milioni di euro: vi lavorerà una sessantina di addetti, un quarto dei quali neo-assunti. Il restauro ha fatto emergere alcune bellezze d’epoca (cassettoni, stucchi, lacerti d’affresco), risalenti a quando all’inizio del secolo scorso venne edificato l’isolato dove oggi Coin riempie la parte retrostante della vecchia sede assicurativa della Ras, avviata a sua volta a diventare un albergo a quattro stelle Hilton.
 
L’obiettivo, illustrato da Rossi, è dichiaratamente ambizioso: migliorare del 20-30% il “traffico” dei visitatori che già con la precedente edizione si svolgeva a ritmo sostenuto toccando la milionata annua, il che significa che 3500 persone al giorno varcavano l’ingresso di un emporio attivo a Trieste dal 1952, quando la città era ancora soggetta al Gma.
 
Il cosiddetto tasso di conversione, cioè la percentuale degli acquirenti effettivi, viaggiava attorno a un robusto 30%, che Rossi vorrebbe alzare conseguentemente all’aumento del passaggio.
Come far lievitare la statistica? In due maniere, spiega ancora il presidente, che del settore abbigliamento se ne intende avendo negli anni ’80 creato il marchio Norton & Wilson: attirando i triestini non ancora clienti e - soprattutto - attirando la clientela ex jugoslava e russa. 
 
Dal punto di vista promozionale avanti con la possibilità di ordinare un articolo su I-Pad, da recuperare poi in filiale. La “fidelizzazione” del compratore locale è considerata molto buona con 18 mila “cardisti”.
Da perlomeno vent’anni Rossi ha scommesso, da imprenditore immobiliare, su Trieste. Come molti trevigiani: «Si compravano a prezzi vantaggiosi edifici interessanti. Sentivamo che la città, dopo un lungo sonno, sarebbe ripartita». Tra l’altro Rossi ha acquistato lo stabile in via Giulia dove una volta c’era il caffè Milano e dove abitano le famiglie Tomizza e Camber.
 
Decine di persone erano ieri mattina intente ad abbellire l’esposizione: Rossi lo definisce «fascia di lusso accessibile», con un forte ampliamento dell’offerta su tutto il fronte, dalla profumeria all’abbigliamento femminile, dal fashion maschile alle calzature. Con una energica sottolineatura sull’arredamento domestico, rafforzato da quelle che l’imprenditore trevigiano chiama “chicche” come i vasi di Venini.
 
Coin articola la sua attività commerciale su 40 negozi diretti e 100 “store” con il marchio casa. Fattura oltre 400 milioni di euro, all’insegna di una certa stabilità del trend. Il 2019 è cominciato bene ma aprile ha battuto la fiacca: comunque tutto in linea con le previsioni. —
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