Trieste, le unioni civili nell’accordo Fincantieri

MILANO. Prendono il largo anche nel nostro Paese, e anche nelle imprese, le unioni civili. Nei giorni in cui entrano in vigore i decreti che regolano la loro costituzione nell’ordinamento dello stato civile, Fincantieri ha reso noto di aver esteso l’assicurazione sanitaria integrativa aziendale a tutte le famiglie dei 20mila dipendenti del gruppo.
Perciò il contributo di 230 euro pro-capite per prestazioni sanitarie e assistenziali non andrà solo alla copertura delle necessità del coniuge del lavoratore: ma anche alla compagna o al compagno uniti civilmente e fiscalmente al dipendente, e quindi ai figli a carico, anche se non conviventi, nonché ai figli fiscalmente non a carico purché conviventi, senza alcun limite di età.
L’intesa “arcobaleno”, che non fa più distinzioni tra coppie di fatto e coniugi, è stata firmata ieri dal gruppo navalmeccanico e dalle organizzazioni sindacali nazionali di Fim-Fiom-Uilm, in applicazione di quanto previsto dall’accordo integrativo del 24 giugno 2016.
Si tratta di «un importante accordo per l'ampliamento in Fincantieri di un sistema di assistenza sanitaria integrativa che individua come unico gestore delle prestazioni in questione la Società Cesare Pozzo – Unisalute», ha detto Giovanni Contento, segretario della Uilm, evidenziando che l’accordo riguarda i dipendenti Fincantieri e delle controllate Isotta Fraschini Motori, Orizzonte Sistemi Navali e Cetena.
Si tratta di «un importante accordo per l'ampliamento in Fincantieri di un sistema di assistenza sanitaria integrativa che individua come unico gestore delle prestazioni in questione la Società Cesare Pozzo – Unisalute», ha detto Giovanni Contento, segretario della Uilm, evidenziando che l’accordo riguarda i dipendenti Fincantieri e delle controllate Isotta Fraschini Motori, Orizzonte Sistemi Navali e Cetena.
«I lavoratori – ha poi precisato Contento - apprezzeranno questo ulteriore passo in avanti a favore delle condizioni di prevenzione e cura che affianca le prestazioni offerte dal Servizio sanitario nazionale. Anche sotto questo aspetto Fincantieri dimostra di muoversi all'altezza delle logiche che caratterizzano le grandi imprese europee».
È soddisfatto ma non del tutto Livio Menon, segretario della Fiom di Monfalcone: «L’estensione dell’assicurazione sanitaria integrativa aziendale a tutti i 20 mila dipendenti e alle loro famiglie è sicuramente un passo in avanti nelle relazioni industriali con i lavoratori e nel riconoscimento dei loro diritti. Ma va anche detto che fino ad oggi i lavoratori hanno fatto molti sacrifici per andare incontro alle richieste dell’azienda».
Del resto, i decreti attuativi della legge Cirinnà, quella sulle unioni civili, sono stati pubblicati in Gazzetta. E a partire da oggi, 11 febbraio, entrano in vigore. Anche le imprese saranno tenute a rispettare la legge. Fincantieri arriva in leggero anticipo rispetto a una normativa che va equiparare – sotto molti aspetti - le coppie di fatto ai coniugi sposati.
Barilla ha avviato questo percorso qualche anno fa; Intesa San Paolo riconosce il congedo matrimoniale anche alle coppie dello stesso sesso, così Telecom ha esteso benefit anche ai partner conviventi. Il via libera alle pari opportunità in casa Fincantieri arriva nelle ore in cui in Francia, attorno ai cantieri Saint Nazaire oggetto di acquisizione, sta scendendo la barra di divieto di accesso.
In base alle indiscrezioni raccolte dalla stampa francese, l’Eliseo sembra voler mettersi di traverso ai sogni di un “Airbus dei mari” targato Fincantieri. Il governo transalpino si sta opponendo con forza all’ipotesi di una maggioranza italiana nel capitale di Stx France, che però è la condizione posta da Fincantieri per partecipare al salvataggio dell’azienda.
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