Trieste, le scuole di via Commerciale adottano il Teatro romano

Iniziativa triennale concordata fra la Soprintendenza e l’Istituto comprensivo: coinvolti quasi 500 alunni
Il Teatro romano
Il Teatro romano

TRIESTE È una bambina di nome Alice la nuova “custode” del Teatro romano. La chiave dell’antico monumento le è stata consegnata ieri mattina dal soprintendente archeologico regionale Luigi Fozzati, al termine della presentazione del progetto nazionale “La scuola adotta un monumento”, nella sala convegni del Magazzino delle idee, affollata da decine e decine di alunni e insegnanti dell’Istituto comprensivo di via Commerciale.

Grazie all’adozione del teatro da parte di questo istituto, Trieste è l’unica città della regione ad aver aderito al progetto, in accordo con la Fondazione Napoli Novantanove e in base a una specifica convenzione con la Soprintendenza archeologica.

Trieste, emerge una piscina (o una fontana) vicino al Teatro romano
Gli scavi per realizzare il Park San Giusto (foto Lasorte)

Il progetto, triennale, che coinvolge 425 alunni (dalla scuola per l’infanzia alla scuola media) e 36 docenti dell’istituto, prende avvio subito, con approfondimenti e lezioni sul Teatro romano e la zona in cui è inserito. Questa parte didattica, svolta in collaborazione con un team della Soprintendenza, si svilupperà in diversi mesi per approdare a maggio con spettacoli, visite guidate, itinerari tematici, nuovi apparati didattici, incentrati appunto sul Teatro romano e sulle aree circostanti.

Gli alunni dell’Istituto di via Commerciale si preparano dunque a divenire anche “ciceroni” del teatro, sulla scia di quanto fanno da anni gli studenti delle superiori con il Fai, come ha ricordato la presidente della Provincia, Maria Teresa Bassa Poropat: «Anni fa gli studenti-ciceroni - ha ricordato - hanno dato vita prorio a un percorso fra il Teatro romano e la Basilica paleocristiana, e a una serie di itinerari incentrati sul teatro».

Come detto, l’attuazione del progetto vede sullo stesso fronte Soprintendenza e Istituto comprensivo. «L’impegno dei docenti e di un’équipe della Soprintendenza - ha osservato Fozzati - è di far sì che questa iniziativa non resti uno slogan. E la didattica, uno dei nostri settori più importanti, ha un peso rilevante perchè crea un legame fra chi tutela i beni culturali e il pubblico di tutte le età».

“Le Metamorfosi” in latino per i ragazzi della Corsi
Le prove dei ragazzi della Corsi su "Le metamorfosi" (foto Lasorte)

L’adozione del Teatro romano da parte dell’Istituto comprensivo di via Commerciale è stata facilitata dalla consolidata collaborazione fra l’Istituto stesso e la Soprintendenza, come ha ricordato la dirigente scolastica Tiziana Farci. «La finalità del progetto - ha spiegato - è duplice: far scoprire agli alunni uno dei monumenti più antichi e significativi della città, e il quartiere in cui è inserito, e restituire il teatro alla sua funzione originaria».

Quest’ultimo aspetto è stato ripreso dalla docente Patrizia Donat, referente per il progetto: «Con la collaborazione della Soprintendenza - ha rilevato - speriamo di far tornare il Teatro romano all’attività originaria, dopo che in aprile gli allievi della scuola Guido Corsi hanno messo in scena uno spettacolo tratto dalle Metamorfosi di Ovidio».

Su questa linea si è inserito anche il dirigente dell’Ufficio scolastico regionale Paolo Biasiol, il quale ha sottolineato che «sta a noi portare nella scuola gli importanti giacimenti di arte e bellezza di cui disponiamo». Di «un bell’esempio di partecipazione» ha parlato infine l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Dapretto, annotando che «si possono adottare tanti altri spazi della città, e in questo senso è responsabilità di tutti che la città migliori».

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