Trieste, le palestre comunali saranno gestite da una nuova società
TRIESTE Una nuova società prenderà il posto della Tergestina nella gestione delle quattordici palestre attualmente in capo alla realtà guidata da Daniele Bassi. Il soggetto, che peraltro potrebbe anche essere la stessa associazione polisportiva dilettantistica una volta chiusa e ricostituita, entrerà in campo il prossimo luglio, essendo in scadenza il 30 giugno la convenzione per la gestione delle palestre dell’Uti giuliana da parte della società voluta oltre vent’anni fa dal Coni regionale. Da definire, però, sia la forma giuridica sia l’incarico che il Comune darà alla nuova realtà, che ad ogni modo non potrà più essere affidato attraverso una semplice convenzione.
La delibera approvata lunedì scorso in giunta, infatti, prevede che il Comune riprenda in mano la gestione delle palestre e che possa, al contempo, avvalersi di un soggetto chiamato a coordinare l’orario di apertura delle stesse, oltre a fatturare e incassare, per l’ente locale, le quote delle associazioni sportive fruitrici. Intanto, infatti, la nomina e il pagamento dei custodi, al pari di quello delle utenze, sono tornati (già dal primo gennaio, in effetti) in capo alle società sportive. Aspetti, questi, che costituiscono dei veri e propri grattacapi per alcune squadre che operano all’interno delle palestre ricadenti sotto l’egida dell’attuale Tergestina.
«Questa è un’operazione che darebbe non pochi problemi alla gestione fisica delle palestre – sottolinea preoccupato Attilio Frizzati, responsabile della Pallacanestro Saba –. Giorgi definisce “soggetto leggero” una società che alla fine farà le stesse cose della Tergestina, ovvero un soggetto privato che gestirà le palestre comunali». Preoccupazioni alle quali fa eco Stefano Strami, presidente del Volley Club: «La nostra società sta cercando di approfondire con un commercialista il tema dell’inquadramento che dovremo dare al custode – spiega –, perché non è chiaro se le sue attività possano ricadere fra quelle non sportive. Vogliamo essere ottimisti, ma temiamo che ci possa essere stata una sottovalutazione della tematica da parte del Comune. Secondo noi si potrebbe trovare una soluzione migliore – prosegue –, perché non ci sono solo l’onere dei custodi, il loro inquadramento, l’Iva e le utenze da pagare. In questa fase – conclude – ci sentiamo poco tutelati anche dal Coni e dalla nostra Federazione».
Più favorevoli al cambio di rotta altre associazioni. Una di queste è l’Olympia Trieste. «A noi non cambia granché in quanto siamo una società di medie dimensioni, perciò riusciamo ancora a gestire custodi e altre problematiche – spiega Mattia Valles –. Affidare i custodi alle società credo sia l’unica strada percorribile perché la Tergestina, in quanto apd, non potrebbe fare attività prevalente che non sia quella sportiva». Sul tema interviene Daniele Bassi, presidente della stessa associazione polisportiva: «Non è assolutamente vero che la Tergestina non può gestire le palestre – spiega -. Noi non possiamo pagare direttamente i custodi, motivo per il quale dal primo gennaio questi sono rimborsati direttamente dalle società. Non è vero inoltre che una asd non possa svolgere attività che non ricadano nell’ambito sportivo. Lo può fare fino a un limite di 65 mila euro». Bassi poi sottolinea un altro elemento importante per il futuro delle palestre: con il nuovo corso, anche dopo giugno rimarrà in funzione la commissione dedicata, realtà che si occupa della distribuzione delle stesse secondo le necessità delle singole società. Il tutto nell’auspicio che la prossima stagione torni ad essere regolare. —
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