Trieste, le difficoltà di chi si sposta su una sedia a rotelle vissute “Fuori percorso”

TRIESTE Uno scalino di un centimetro. Una leggera pendenza. Un percorso sconnesso. Quando li affronti camminando non sono nulla, su una sedia a rotelle è decisamente diverso. La quinta edizione di “Fuori Percorso”, il progetto ideato dallo scrittore Pino Roveredo e da Cristiano Stea, neuropsicologo del Distretto sanitario 4, con il supporto di Comune e Azienda sanitaria universitaria integrata, è andata in scena ieri con partenza da piazza Unità e arrivo in piazza Sant’Antonio.
Sono state messe a disposizione da AsuiTs dieci sedie a rotelle per far capire alle persone normodotate le difficoltà che ogni giorno devono affrontare i disabili. Prima di partire lo stesso Roveredo ha ricordato che «questo progetto è per noi motivo di orgoglio». Nicola Delli Quadri, che aveva preso parte alla prima edizione all’epoca come direttore generale dell’Azienda sanitaria, ha ricordato quel giorno: «È il quinto anno insieme e andremo avanti con passione e tenacia». Mara Pellizzari, direttore socio sanitario di AsuiTs, ha voluto ringraziare «chi ha dato il via a questa iniziativa. Grazie – rivolgendosi alle persone con disabilità – perché siete dei maestri di vita e dobbiamo prendervi come esempi». A ricevere il premio in questa edizione è stato un commosso Carlo Grilli, assessore comunale ai Servizi sociali: «Ho voluto fare politica per aiutare chi ha una disabilità. Questo riconoscimento mi emoziona perché avete compreso l’impegno che ci sto mettendo, serve però muoversi insieme con il concetto che la vita deve essere uguale per tutti. Un grande pezzo di questo premio – ha poi concluso Grilli – va a Mariacristina (la moglie, ndr)».
Le circa cinquanta persone protagoniste dell’iniziativa, tra la curiosità dei triestini e dei turisti, si sono mosse prima da piazza Unità a piazza della Borsa dov’è emerso che l’accesso ai negozi non è propriamente agevole per una persona sulla sedia a rotelle senza un accompagnatore. Davanti a quasi tutti c’è uno scalino, anche piccolo, che rende l’ingresso complicato se non, in alcuni casi, impossibile. All’incrocia tra via Cassa di Risparmio e il Canale il primo momento di riflessione con la lettura della poesia di Andrea e Maria intitolata “Sogni”: «…Sguardo che si perde sul mondo, sino a rapire l’equilibrista dal suo impegno a non cadere…». Poi il Canale con la nuova pavimentazione con i masegni, non proprio comoda per chi siede su una carrozzina. La difficoltà per i normodotati è stata superare il banalissimo scalino di meno di un centimetro per risalire sul marciapiede di piazza Ponterosso, proprio sulle strisce pedonali. Sotto la chiesa di Sant’Antonio la conclusione dell’evento con la poesia di Maria “Sensazioni”: «…Fa piacere incontrare un volto amico nella folla indifferente…». —
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