Trieste, le ceneri del caro estinto?Possibile disperderle in mare o a terra

Diventerà possibile anche a Trieste disperdere le ceneri dei defunti. Si potrà farlo in aria, a terra, nel mare. Anche in cimitero, ma sopra, e non sotto la terra. Un passo in più rispetto alla possibilità di cremazione e alla scelta di conservare l’urna a casa. La delibera sulla dispersione delle ceneri approda oggi in giunta comunale
Il cimitero di Trieste
Il cimitero di Trieste
TRIESTE.
Nell’aria, in terra, nel mare. Purché lontano da natanti. E naturalmente anche da luoghi abitati. Anche in cimitero, ma sopra, e non sotto la terra. Diventerà possibile anche a Trieste disperdere le ceneri dei defunti. Un passo in più rispetto alla possibilità di cremazione, e alla scelta di conservare l’urna tra le pareti domestiche.


La delibera sulla dispersione delle ceneri oggi approderà in giunta comunale. La presenta l’assessore Paolo Rovis. I dettagli non sono perciò noti, coperti ancora da educato segreto d’ufficio. Ma è viceversa noto che molti cittadini hanno fatto più volte richiesta in tal senso, in una città che sempre più sceglie la cremazione al posto della sepoltura.


I triestini hanno sollecitato il Comune in modo del resto legittimo, visto il ritardo con cui la materia arriva all’attenzione del pubblico amministratore. Molti altri Comuni hanno già reso possibile questa diversa cerimonia funebre, se non altro per il semplice fatto che in materia esiste una legge nazionale, la numero 130, emanata ancora nel lontano 2001.


Come per la cremazione, anche questa successiva modalità può essere realizzata solo dopo esplicita domanda agli uffici comunali, ma è saldamente vincolata alla volontà espressa dal defunto. Nessun parente, senza che vi sia accertata evidenza, può prendere decisioni autonome in questo senso, rispondendo a sentimenti propri. La legge nazionale impone che vi sia volontà testamentaria, oppure dichiarazione autografa, oppure ancora uno scritto esplicito che si ricava dall’iscrizione della persona a qualche associazione che abbia fra i propri fini la cremazione.


È possibile però anche per i congiunti trasmettere in pubblico questa volontà, quando ne siano fedelmente in possesso. Coniugi, genitori, figli possono testimoniare davanti a un pubblico ufficiale di essere a conoscenza di un desiderio espresso a voce dal loro parente ed esigere che sia rispettato. E chi deve incaricarsi del triste ritorno di un proprio caro agli elementi naturali, in una forma così simbolica e immateriale? Innanzitutto la persona che il defunto ha scelto. E poi tutti i parenti secondo ordine di legale diritto, oppure un esecutore testamentario, un rappresentante delle associazioni, e naturalmente il personale cimiteriale del Comune.


Rovis anticipa solo che dopo l’approvazione della delibera, se sarà approvata, sarà necessario un apposito regolamento, per specificare in modo concreto tutti i luoghi accessibili alla cerimonia, e quelli vietati, la distanza dai luoghi abitati, e tutti i dettagli che devono corredare una norma del genere. Intanto dopo il passaggio di oggi in giunta, il provvedimento passerà poi all’esame del consiglio comunale.

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