Trieste, le 5.500 firme aprono la sfida sul destino del Mercato coperto

TRIESTE Sono oltre 5.500 le firme consegnate giovedì 8 aprile da Adesso Trieste ai commercianti del Mercato coperto in segno di solidarietà. Tra il pubblico della conferenza stampa c’era pure il candidato in pectore del centrosinistra Francesco Russo. E sempre in via Carducci, venerdì 9 aprile alle 11 tocca a Futura, il cui candidato sindaco Franco Bandelli presenterà il proprio progetto per l’area. Sull’argomento è confermata inoltre per il 19 aprile l’audizione degli assessori Paolo Polidori (Mercati), Serena Tonel (Attività economiche) e Lorenzo Giorgi (Patrimonio) in Quinta circoscrizione, nel parlamentino presieduto da Roberto Dubs di Fdi, che intende così «proseguire la proficua condivisione con la giunta sui temi del territorio».
Le sorti della struttura sono al centro del dibattito cittadino dopo la notizia di un’interlocuzione in corso tra Lidl, Despar e il Comune, alla ricerca di un investitore per un project financing finalizzato al rilancio del sito.
I civici di Riccardo Laterza e Giulia Massolino sono immediatamente saliti sulle barricate per dire “no” all’idea che l’edificio diventi un supermercato. Il primo cittadino Roberto Dipiazza e il vicesindaco Polidori hanno smentito questa eventualità, ipotizzando «postazioni di street food» al piano superiore e «linee guida» da imporre a tutela del «carattere storico» del luogo.
Ma intanto la petizione online di Adesso Trieste ha accumulato in 48 ore più di 5.500 firme, tra cui quelle degli stessi Russo e Bandelli. Le esercenti cui sono state consegnate hanno specificato di non volere «strumentalizzazioni, di colori politici ne abbiamo visti tanti. Siamo felici di questa calorosa manifestazione da parte della città, cui diciamo solo grazie». L’unico punto su cui sono tutti d’accordo è infatti che quel luogo avrebbe bisogno di una rivitalizzazione. «Prendiamo sul serio le parole di Dipiazza», hanno affermato Massolino e Laterza in risposta alla sfida del sindaco, che aveva invitato chiunque avesse progetti a venirsi a prendere le chiavi del Mercato stesso: «Coinvolgeremo commercianti, associazioni, imprese e cittadini con gli strumenti della progettazione partecipata. Il futuro del Mercato va disegnato partendo da chi ci vive e ci lavora. Se triestine e triestini lo vorranno, siamo pronti a prenderci le chiavi della città». Massolino e Laterza hanno inoltre ribadito di voler mantenere la «dimensione popolare e non di nicchia» del sito.
Russo ha diffuso a sua volta una nota a nome di Punto Franco, firmata anche dalla presidente dell’Aidia, l’Associazione donne ingegneri e architetti, Lucia Krasovec: «Chi governa la città e chi si candiderà a prenderne il posto deve prendere sul serio il fatto che migliaia di persone si sono attivate in poche ore. Bisogna capire che ruolo può ancora avere il Mercato coperto all’interno della comunità. Cosa che è mancata nella cura di quel luogo negli ultimi anni». La capogruppo del Pd in Consiglio comunale Fabiana Martini ricorda che dal 2017 i dem chiedono di «dotare il sito di wifi e destinarne alcuni spazi inutilizzati a coworking, presentazioni di libri, dibattiti o sedi di associazioni». «Bene valutare proposte – afferma Giorgio Cecco, coordinatore di Progetto Fvg – ma non partecipiamo a raccolte firme da campagna elettorale». Così Federica Suban, presidente Fipe Trieste: «Il Mercato coperto andrebbe ripensato, in ottica sostenibile a livello di costi, trasformandolo nel paradiso delle eccellenze del territorio. Solo così la ristorazione là avrebbe senso. Aprirvi l’ennesima pizzeria o paninoteca creerebbe solo problemi agli esercizi della zona».—
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