Trieste, l'Asugi dimezza l’attività della Clinica oculistica. Day surgery: è stop
Le strategie dell'Azienda sanitaria per dirottare personale ai reparti Covid. Verifiche sull’idoneità di tre alberghi per le quarantene

Operatori sanitari al lavoro nella terapia intensiva a Cattinara
TRIESTE Tre nuove strutture alberghiere per le quarantene, lo stop all’attività di Day surgery e una riduzione del 50% di quella dell’Oculistica. L’Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina fa il punto della situazione sulla pandemia e sulla riorganizzazione di reparti e attività. Andando con ordine e partendo dagli ospedali, come anticipato ieri da Il Piccolo, l’attività chirurgica programmata, ad eccezione di quella oncologica, sarà sospesa per poter utilizzare il personale nelle terapie intensive e semi intensive Covid. Saranno chiaramente garantiti gli interventi d’emergenza e urgenti. Gorizia e Monfalcone restano comunque strutture Sars-Cov-2 free al momento.
È stata invece chiusa l’attività della Surgery mentre è stata ridotta del 50% quella della Clinica oculistica. All’ospedale di Cattinara gli adeguamenti impiantistici hanno consentito di dedicare il sesto piano a Medicina d’Urgenza e Pneumologia per pazienti negativi al virus. Al dodicesimo piano della Torre medica, nella terapia intensiva Covid, sono attualmente ricoverati 12 pazienti su un massimo di 30 letti; gli stessi posti al tredicesimo piano, però semi intensivi, dove attualmente ci sono 18 pazienti che necessitano di ventilazione semi assistita. Due le zone grigie: la Clinica medica e la Medicina d’urgenza. Si tratta di aree cuscinetto dove vengono gestiti i pazienti come se fossero positivi. Una volta arrivato il secondo tampone negativo, con la certezza quindi dell’assenza del Sars- Cov-2, gli ospiti passano ai reparti Covid free: Medicina clinica, Medicina interna, Chirurgie e specialistiche.
Prosegue il valzer di posti all’ospedale Maggiore, la struttura dedicata soprattutto ai casi Covid a media e bassa intensità. Nel reparto di Malattie infettive 17 posti letto sono occupati, ne devono essere attivati altri 10 al quarto piano della palazzina. Tutto esaurito anche nel reparto di Riabilitazione, dove i posti sono 20, mentre ne rimangono 10 liberi, su un totale di 22, in Geriatria. Infine resta operativa la Rsa San Giusto con 23 posti.
Per quanto riguarda i pazienti positivi stabilizzati non autosufficienti, nell’area triestina sono stati attivati i 20 posti di Villa Sissi a cui se ne aggiungeranno altri 17 una volta reperito il personale. Alla Pineta del Carso sono stati trasferiti i pazienti con necessità di assistenza internistica e sono occupati 54 posti, con 20 che saranno attivati da oggi. Al Sanatorio Triestino ci sono 20 posti, più altrettanti che saranno operativi nei prossimi giorni, tutti rivolti a chi necessita di riabilitazione.
Nell’area isontina, al Parco Basaglia ci sono sei posti con altri 12 in fase di attivazione, a cui si aggiungono la Locanda del Gelso, Oasi del Preval con 9 posti e 8 a Mossa. È stata riconvertita la Rsa di Cormons e rivolta ai pazienti che necessitano di cure di media e bassa intensità: a pieno regime potrà avere 30 letti per pazienti di tutta l’area di competenza di Asugi con l’obiettivo di, in particolare, alleggerire i Pronto soccorso. L’ospizio Marino di Grado ha messo invece a disposizione 20 posti per i pazienti non Covid, che necessitano di riabilitazione, dell’area del Distretto Alto Isontino.
Per le quarantene tre alberghi a Trieste, Muggia e Ronchi dei Legionari hanno risposto alla chiamata per manifestazioni di interesse di Asugi: al momento c’è riserbo sui nomi in attesa di capire se le strutture siano adeguate. Intanto c’è tempo fino al 12 novembre, per gli albergatori, per rispondere all’indagine di mercato della Protezione civile Fvg per ulteriori strutture da dedicare alla quarantena. —
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