Trieste, l’Arpa impone la frenata alla Ferriera
Due cartellini gialli alla Ferriera di Servola. Uno estratto dall’Arpa, l’altro dal ministero dell’Ambiente. Sotto accusa polveri e rumore. Cominciamo dalla nota della Regione Fvg, con cui si comunica che Arpa ha chiesto di ridurre la produzione, per tenere sotto controllo il fenomeno delle polveri. «I dati rilevati dalla rete dei deposimetri installati in prossimità della Ferriera di Servola indicano – è scritto – che nell’ultimo mese si è verificato un deposito di polveri superiore a quello dei mesi precedenti nell’area prospiciente l’altoforno».
L’Agenzia per la protezione dell’ambiente chiarisce inoltre di aver inviato «una lettera di avviso ad Acciaieria Arvedi-Siderurgica Triestina con precise indicazioni sul rispetto degli indicatori previsti dall’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), e sulla necessità che vengano assunte iniziative». I valori rilevati in maggio nella stazione di Palazzina Qualità sono pari a 486 microgrammi/metrocubo/giorno (limite obiettivo di 500 microgrammi/metrocubo/giorno), mentre in via Ponticello sono stati raggiunti i 245 microgrammi/metrocubo/giorno, contro un limite obiettivo Aia di 250.
Arpa ritiene che, tenuto conto del limite obiettivo per la polverosità valutata su base mensile e degli andamenti delle deposizioni dei mesi precedenti, in aumento a partire da gennaio 2017, sussistono i presupposti affinché l’azienda si attivi autonomamente per ridurre la produzione dell’impianto in attuazione dell’Aia. Per Arpa l’aumento delle polveri è correlabile al deterioramento della bocca di carico dell’altoforno, la cui sostituzione è programmata per l’inizio di settembre. L’Agenzia, come al solito, ha trasmesso i dati all’autorità giudiziaria. Ma non basta.
Oltre alle polveri persiste la questione rumore. Come segnalato da Arpa e rilevato dalla Regione nella Conferenza dei Servizi, gli interventi effettuati da Siderurgica Triestina per la mitigazione del rumore non sono stati sufficienti, quindi il ministero dell’Ambiente ha emanato un decreto che avvia una procedura di revisione dell’Aia intesa a migliorare l’impatto acustico. Questo atto, che mantiene valide tutte le altre prescrizioni del vigente decreto di Aia, conferma – evidenzia un secondo comunicato della Regione – «l’efficacia della natura “aperta” e in continuo aggiornamento dell’autorizzazione stessa, che è a tutela della salute dei cittadini in quanto caratterizzata da verifiche continue di dati puntuali e che consente di modificare e rivedere le prescrizioni qualora si presentino condizioni che lo richiedano».
Il ministero ha emanato un decreto di riesame dell’Aia per l’esercizio dell’acciaieria Arvedi, con cui si chiede alla proprietà di effettuare ed inviare all’autorità competente e all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) la valutazione dell’impatto acustico, eseguendo almeno due ulteriori rilievi, preventivamente sottoposti all’attenzione di Ispra, in diurno e in notturno.
L’azienda, contattata, si è riservata di dare una risposta sui due temi a breve.
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