Trieste, l'antico Acquedotto di Maria Teresa svela nuove gallerie nel sottosuolo
TRIESTE Ci troviamo a centocinquanta metri profondità, in linea d’aria più o meno sotto il bivio di Strada Nuova per Opicina. Alle nostre spalle, nel buio, si stendono oltre cinquecento metri di galleria a partire dal pozzo d’ingresso di Piazzale Gioberti. È il nuovo stupefacente tratto dell’Acquedotto Teresiano appena scoperto dagli speleologi urbani della Società Adriatica di Speleologia, il gruppo che da decenni studia ed esplora il sottosuolo di Trieste per ricostruire un pezzo alla volta la gigantesca opera di captazione delle acque avviata nel 1749 dall’imperatrice Maria Teresa d'Austria per dissetare la città in rapida espansione, alimentare le fontane pubbliche e servire alle industrie e alle imprese che spuntavano come funghi. Servizio Piero Spirito: qui l'articolo
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