Trieste: l’anno sabbatico di Nicolò tra vulcani, geyser e kiwi
TRIESTE Psicologicamente pronto seppur con una valigia da finire. Meta: Nuova Zelanda. Tempo: un anno. Trecentosessantacinque giorni sabbatici. Nicolò Michelani, 19 anni, triestino, fresco di diploma del liceo Oberdan, ha deciso.
Con un biglietto aereo di sola andata già in tasca partirà sabato da Lubiana e, facendo scalo a Londra, Manila e Cairns, in Australia, arriverà dopo quasi due giorni di volo a Auckland, nel Paese dei kiwi. E proprio da questo frutto prende spunto il suo nuovo blog, “Kiwilink”, attivo da ieri sul sito del Piccolo, che aggiornerà frequentemente, quando «avrò esperienze da raccontare dall'altra parte del globo».
Una sorta di diario insomma. Proprio nella seconda parte del titolo del suo blog sta il legame tra la terra neozelandese e la sua Trieste, perché «link richiama qualcosa di informatico e poi collega me e la mia città» spiega Nicolò.
La decisione di andarsene è maturata proprio da un'indecisione sul suo futuro. E allora uno zaino in spalla e un viaggio verso l'infinito e oltre senza un vero e proprio itinerario sono apparsi la migliore soluzione per Nicolò, che per ora ha preso solo alcuni contatti con una signora che gestisce una serra e una piantagione di tamarindi. Un clic sul sito Internet “Helpx” e ha trovato la formula ideale: vitto e alloggio in cambio di un lavoro manuale.
E non vuole nemmeno pianificare più di tanto. Il giovane triestino sa solo cosa farà all'inizio. È dalla quarta superiore che medita di prendersi una pausa, «dopo l'entusiasmo raccolto durante il viaggio studio negli Stati Uniti».
Il suo primo volo aveva come meta un paesino sperduto, dove ha frequentato la scuola per un po' di mesi ospitato da una famiglia del posto. A parte la sua coinquilina coreana con cui non c'era molto feeling, ne è valsa la pena. «Dopo il primo scoglio linguistico - l'inglese non era il mio forte - tutto è andato liscio». E anche ora in Nuova Zelanda Nicolò sa che «l'accento maori mi creerà inizialmente qualche problema». Ma ciò che conta è «l'incontro fra culture».
Fino ad ora il giovane ha cambiato idea diverse volte sul mestiere da fare da adulto: attore, calciatore, scrittore, rugbista, atleta. Forse un pelo di capacità di scrittura l'ha già sperimentato quando ha frequentato il laboratorio di scrittura organizzato dal Piccolo e dopo aver ricevuto il primo “bravo” su un articolo che descriveva un’altra esperienza all'estero, in Bosnia.
Ma questo sarà il suo primo viaggio completamente da solo. «Un po’ la solitudine mi spaventa - dice - ma lì c'è tanta gente che fa il mio stesso tipo di esperienza». La verità è che ama girare il mondo in compagnia, ha cercato di buttare l'amo a qualche amico per aggregarsi, ma il destino ha deciso che questa esperienza doveva essere solo sua.
E la Nuova Zelanda era la meta adatta: è tra i tre Paesi, con il Canada e l'Australia, dove si può sfruttare il “working holiday”, il permesso di soggiorno «facile da ottenere - dice Nicolò -, che ti dà la possibilità di lavorare per vari datori di lavoro».
«Di prassi bisognerebbe sfruttarlo ogni tre mesi in un posto diverso, lì il cambiamento di lavoro è ben visto, ma non è necessario». I paesaggi, tra vulcani e geyser del “Signore degli anelli”, li ha ritrovati proprio lì, nel paese dei kiwi.
Gli stessi che gli ricordano le passeggiate lungo il Velebit, la catena montuosa che si affaccia sulla costa dalmata, che ha intrapreso con gli scout. Anche lì si è ritrovato per cinque giorni con zaino in spalla e viveri necessari, «senza mai incontrare neanche un segno di civiltà per tutto il viaggio».
Qualche soldo dato dai genitori o raccolto tramite qualche regalo e Nicolò è pronto per il suo primo e vero lavoro, «senza troppe previsioni». Perché per il momento il suo curriculum racconta solo un'esperienza come comparsa per “Il ragazzo invisibile 2” di Salvatores e del volontariato. Ora è disposto a raccogliere frutta, fare il barista, il cameriere, anche se ciò che vuole di più è stare nella natura, all'aria aperta. Ma nel cuore sempre la nostalgia per le osmize.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Il Piccolo