Trieste, l’addio del prefetto con la firma più pesante
TRIESTE «Mi accingo a firmare il provvedimento per lo spostamento del punto franco dal Porto vecchio». L’annuncio ufficiale del prefetto e commissario di Governo, Francesca Adelaide Garufi, durante l’incontro di commiato dalle autorità e dalla comunità cittadina, ieri pomeriggio in prefettura, è stato salutato con un applauso dalla decine e decine di presenti.
A margine, lo stesso prefetto ha precisato che la firma sarà posta questa settimana o all’inizio della prossima. E se questa firma sarà «un fiore all’occhiello» dei suoi tre anni a Trieste (insediatasi nel novembre 2012, Francesca Adelaide Garufi andrà in quiescenza il 31 gennaio), il commissario di Governo si è rammaricato per altri provvedimenti a cui ha lavorato ma ancora “in itinere”.
Tanti i temi e i rapporti di lavoro ricordati dal prefetto nel riavvolgere il nastro dei ricordi di questi tre anni. Un’attività che Francesca Adelaide Garufi ha definito «affascinante, di mediazione nelle più svariate situazioni che vedono in gioco i diritti della cittadinanza e il mantenimento dell’ordine pubblico. Interventi non sufficienti - ha aggiunto - se non accompagnati dalla collaborazione di tutte le istituzioni».
Sono stati comunque anni problematici, con numerose sfide, non ultima quella dell’immigrazione. «Siamo stati emigranti anche noi - ha osservato - ma adesso bisogna gestire tutti assieme un fenomeno epocale».
E ricordando i tanti interlocutori istituzionali su cui ha potuto contare, il prefetto ha ringraziato il sindaco Cosolini, la presidente della Provincia Bassa Poropat, e l’assessore regionale Peroni, in rappresentanza della presidente Serracchiani (che ha incontrato Francesca Adelaide Garufi in mattinata).
Il prefetto non ha poi mancato di ricordare il «proficuo rapporto con la comunità di lingua slovena», che ha portato a soluzione problemi aperti da molti anni. E tornando alle relazioni istituzionali ha sottolineato le «positive sinergie con il Comune» anche per i richiedenti asilo, i rapporti con l’Autorità portuale (protocolli su sicurezza, legalità, salvaguardia dei posti di lavoro), la Camera di commercio, l’Università e le organizzazioni degli imprenditori.
E ancora la positiva collaborazione con la magistratura e le forze dell’ordine, alle quali ha rivolto un sentito grazie per i risultati nell’ordine pubblico. Francesca Adelaide Garufi ha poi evidenziato le relazioni con le comunità religiose, «che fanno vedere la città speciale e unica alla comunità nazionale». «Mi mancherà molto - ha concluso - la magnifica vita triestina, ultimo approdo della mia carriera».
A chiudere l’incontro di commiato, brevi interventi del sindaco Cosolini e della presidente della Provincia Bassa Poropat, che hanno consegnato al prefetto il sigillo trecentesco della città e la medaglia d’argento della Provincia.
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