Trieste, l’acqua di mare scalderà l’Academy di Generali
TRIESTE Sarà l’acqua di mare, prelevata dal Canal Grande, a riscaldare e raffreddare il “palazzo rosso” delle Generali, dove si sta realizzando la sede dell’Academy, la scuola di eccellenza creata per sviluppare le competenze dei manager impegnati in tutto il mondo, che funziona già dal 2015 e che nel primo anno di attività ha visto la presenza a Trieste di 700 dirigenti provenienti da oltre trenta Paesi.
Seguendo la linea “green” che il gruppo assicurativo ha già applicato in altre sue sedi italiane, al posto della centrale termica a gas e dei grandi gruppi di condizionamento sarà dunque installato, nei sotterranei del palazzo, un sistema con pompe di calore, che sfruttando la temperatura dell’acqua di mare - prelevata come detto dal vicinissimo Canal Grande - provvederà a riscaldare o raffreddare gli ambienti del grande palazzo.
Il tutto con un notevole risparmio economico (niente più gas e un “taglio” ai consumi di energia attorno al 50-60%) e un importante contributo alla riduzione dei gas serra derivante appunto dall’utilizzo di una fonte rinnovabile.
L’impianto in questione non sfrutterà solo la temperatura dell’acqua di mare, ma anche quella dell’acqua di falda, che verrà prelevata a circa 30 metri di profondità, a pochissima distanza dall’edificio. «L’acqua di falda, a 18 gradi - spiega l’ingegner Alessandro Messi, della società di ingegneria Simm di Trieste - verrà miscelata con l’acqua di mare per rispettare, nella fase di scarico dall’impianto dell’acqua utilizzata, i limiti di temperatura previsti dalla legge per la reimmissione dell’acqua stessa nell’ambiente».
L’intero impianto e le pompe di calore non verranno comunque a contatto con l’acqua di mare, cosa che potrebbe creare non pochi problemi a causa dei microrganismi presenti nell’acqua stessa. Il progetto ha infatti previsto l’installazione di scambiatori di calore (in titanio, per una maggiore durata), che trasferiranno appunto il calore in entrata o in uscita fra le tubazioni esterne e l’impianto interno.
Per consentire un’adeguata manutenzione, inoltre, il sistema sarà duplice: si potrà così intervenire senza dover interrompere il raffreddamento o il riscaldamento degli ambienti.
Nel palazzo, realizzato nel 1928 su progetto degli architetti Arduino Berlam e Carlo Polli, proseguono intanto i lavori “preparatori” per l’allestimento di aule e di ambienti per workshop e conferenze. Di recente Generali Real Estate, l’azienda del gruppo cui fa capo il settore immobiliare, ha deciso di dare corso a un ulteriore intervento: l’adeguamento dell’intero edificio alle norme antisismiche stabilite nel 2010 da una delibera della giunta regionale, che ha inserito l’intera provincia di Trieste nella zona 3 (“pericolosità sismica bassa, può essere soggetta a scuotimenti modesti”).
Anche la progettazione strutturale e la direzione dei lavori di questo ulteriore intervento, che comporterà una spesa aggiuntiva di 2-3 milioni di euro rispetto ai 10-12 già previsti, sono stati affidati allo studio “Cervesi & Cervesi Ingegneria”, che ha già progettato e segue la ristrutturazione dell’intero edificio.
«Il progetto per l’adeguamento sismico - spiega Giovanni Cervesi - sarà pronto nel giro di qualche settimana. Una volta messi a nudo tutti gli interni, si procederà a rinforzare le strutture in cemento armato dell’intero stabile, intervenendo su pilastri, travi e solai sia con strutture in acciaio sia con getti di calestruzzo. Dal punto di vista estetico - rileva - gli interni rimarranno immutati».
L’adeguamento alle norme antisismiche comporta chiaramente una dilatazione dei tempi: dai 12 mesi previsti si passa a 15-18. La sede dell’Academy sarà quindi pronta nella tarda estate del prossimo anno.
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