Trieste, la vita senza giunta del team di Cosolini

Ex sindaco incerto su lavoro e politica: «Due mesi per capire». Martini, Famulari e Grim abbinano l’aula ai loro impieghi
Roberto Cosolini
Roberto Cosolini

TRIESTE. Per alcuni è semplicemente un ritorno al passato, alla quotidianità vissuta sino a cinque anni prima. Per qualcuno, inizia una nuova fase di vita all’insegna dell’impegno civile da osservatore esterno delle dinamiche amministrative e cittadine. Per altri ancora, alle incombenze lavorative (ritrovate o mai lasciate) si uniscono adesso quelle da consiglieri d’opposizione nell’aula municipale.

Ma, fra i componenti della giunta di centrosinistra appena uscita di scena dopo il quinquennio 2011-2016, è proprio quello che ne è stato il “capo” ad esibire la prospettiva al momento più incerta sul proprio futuro. Politico e lavorativo. Roberto Cosolini, eletto in Consiglio comunale da candidato sindaco sconfitto al ballottaggio, non ne fa mistero: «Mi prendo un paio di mesi di tranquillità - spiega l’ex primo cittadino -. Ho sempre lavorato in vita mia: negli ultimi 40 anni, il peso delle cariche politiche ne ha impegnati dieci. Mi guarderò attorno, ma sono fiducioso sulle opportunità che avrò».

Dunque, è escluso un rientro alla Cna: «Avendo interrotto già due volte, dal 2003 al 2008 (per fare l’assessore regionale con la giunta Illy, ndr) e dal 2011 al 2016, l’attività in Cna, non ritengo giusto ritornarci una terza volta. Queste organizzazioni peraltro si ristrutturano». C’è poi il tema politico: «Non ho fatto riflessioni in merito per ora. Sono eletto come consigliere comunale, ma - approfondisce Cosolini - servirà un pochino di tempo per vedere la discussione politica e il tipo di progetto che emergeranno dopo questo risultato elettorale».

Colei che è stata la sua vice nel mandato scorso, Fabiana Martini, la più votata nella lista del Pd, resterà sicuramente in Consiglio e riprenderà l’attività giornalistica. Dopo l’esperienza alla direzione di Vita Nuova (e il burrascoso addio per le frizioni con il vescovo Giampaolo Crepaldi), prima di entrare in giunta nel 2011 si stava occupando di un paio di uffici stampa, che aveva lasciato con l’ingresso nella squadra cosoliniana.

Anche Laura Famulari rimarrà in aula «a fare la dovuta opposizione», continuando nel contempo a operare - come fatto pure nell’arco del mandato assessorile - a palazzo di giustizia dove ricopre una posizione dirigenziale. Se l’ex assessore alle Politiche sociali raggiunge ogni giorno Foro Ulpiano, deve fare più strada l’ex collega all’Educazione Antonella Grim, a sua volta eletta con il Pd (di cui è segretario regionale): da ieri, infatti, ha ripreso servizio all’Arpa nella sede di Palmanova. Nessun dubbio sul Consiglio: «Certo che resto, per rispetto degli elettori, perché mi piace la politica e per vigilare sull’amministrazione considerato quanto abbiamo seminato in cinque anni».

Sin qui gli ex componenti di giunta baciati dalle preferenze. Le urne non hanno premiato invece, sempre nel Pd, Roberto Treu (primo dei non eletti fra i dem), un lungo curriculum da sindacalista Cgil e una parentesi da assessore al Personale. L’agone politico, però, l’ha stuzzicato: «Dovremo interpretare il voto. Adesso sono in pensione e qualcosa continuerò a fare impegnandomi in politica e nel sociale. Mi pare giusto mettere a frutto l’esperienza accumulata al servizio della collettività».

Consultazione sfortunata pure per i civici Elena Marchigiani (da Cosolini delegata alla Pianificazione urbana) e Andrea Dapretto (Lavori pubblici e Patrimonio), candidati con Insieme per Trieste: i voti ricevuti non hanno permesso loro di sedersi a Palazzo. Marchigiani, ricercatore all’Ateneo, si è già gettata a capofitto nell’attività universitaria, mai abbandonata per la verità: «Giovedì (domani, ndr) sarò a Gorizia per fare esami». Il suo corso? Laboratorio di progettazione urbanistica. Dapretto, dal canto suo, si dedicherà al proprio studio professionale di architettura, lui che è stato in passato presidente dell’Ordine degli architetti della provincia di Trieste.

Paolo Tassinari, archiviato l’anno e nove mesi da titolare della delega alla Cultura (del 22 settembre 2014 il decreto di nomina), ributta tutto se stesso nel mondo del design, ma si riserva «di esprimere il mio pensiero - dice -, se sarà il caso, rispetto alla vita cittadina». Un assaggio lo si è avuto già via Twitter, due giorni fa: «Con questo voto #Trieste cancella il futuro e rinuncia al suo ruolo in regione in Italia in Europa», il cinguettio che è un giudizio piuttosto chiaro sull’esito delle comunali.

Il commercialista e revisore legale Matteo Montesano era stato scelto da Cosolini per occuparsi del Bilancio: adesso si dovrà concentrare unicamente sulle pratiche - peraltro mai messe da parte - in agenda allo studio Finpro, di cui è socio. Medesimo discorso per Edi Kraus (Attività produttive e Sport), imprenditore e manager nel settore dell’industria chimico tessile.

Avrebbe concluso il suo percorso da amministratore a prescindere dal responso delle urne, infine, Umberto Laureni, a cui era stata assegnata la partita all’Ambiente. Dipendente dell’Azienda sanitaria da tempo in pensione e docente universitario sino a due anni fa, garantisce di voler guardare da esterno «con attenzione le iniziative della nuova giunta. Sarò un osservatore attento, interessato e critico».

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