Trieste, la suocera “stalker” che assilla il genero

Inchiesta su una settantunenne accusata di minacce e molestie. Urla e offese anche per strada
Foto Bruni 24.06.13 Procura di TS:ascoltato Danilo Narduzzi
Foto Bruni 24.06.13 Procura di TS:ascoltato Danilo Narduzzi

TRIESTE Il vasto inventario degli stalkeraggi finora si era limitato ai fidanzati assillanti, ai mariti violenti e agli amanti gelosi. Le vittime, nella maggior parte dei casi denunciati e finiti in tribunale, sono le donne. Ma la “suocera stalker” non si era ancora vista.

Una settantunenne triestina, residente in un paese del Carso, è stata rinviata a giudizio (gup Laura Barresi) per una serie di comportamenti che gli inquirenti non esitano a definire vessatori. L’anziana se l’era presa con il genero, il marito della figlia dunque, un cinquantunenne di origini campane. L’aveva preso di mira con minacce e molestie ripetute, tanto da provocare all’uomo un perdurante stato d’ansia e di paura. Per liberarsi dall’oppressione della parente il cinquantunenne ha dovuto perfino cambiare le proprie abitudini di vita. La settantunenne si recava ripetutamente nel locale gestito dal genero; qui, alla presenza degli avventori, non esitava ad aggredirlo con epiteti di varia natura: «Delinquente, disgraziato, scansafatiche!». Poi - sempre in pubblico - lo accusava di essere «un frequentatore di night». Offese che spesso sconfinavano nelle origini meridionali della vittima: «Terrone!», così urlava l’anziana davanti a tutti, intimandogli di rompere il rapporto con la figlia quarantasettenne. Nel mirino era finita proprio la donna: quando passava in paese l’anziana la ricopriva di insulti. La denigrava davanti ai passanti con parole di ogni tipo. Le riservava lo stesso trattamento a cui era sottoposto il marito.

La coppia, ormai, non poteva nemmeno camminare per strada serenamente. Per evitare di incontrare la parente inferocita, i due coniugi hanno iniziato a imboccare vie alternative fino a progettare l’ipotesi di cambiare casa e trasferirsi altrove.

L’intera vicenda avrebbe origine da alcuni dissapori avvenuti in passato, inerenti l’educazione dei figli.

Le scenate, tanto in strada tanto nel locale dove lavora il genero, sono state confermate da vari testimoni. In una circostanza sono stati allertati anche i carabinieri. La figlia della stalker, moglie del cinquantunenne, ha dovuto anche ricorrere ai farmaci per placare lo stato d’ansia causato dalla madre. La vicenda è stata segnalata anche al tribunale dei minori, in modo da proteggere i figli della coppia vessata.

(g.s.)
 

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