Trieste, la statua di Sissi sfregiata da rifiuti e incuria

Scalini rotti, immondizia e erbacce sul monumento di piazza Libertà. L’assessore ai lavori pubblici Andrea Dapretto: «Pronti a intervenire»
Gradini rotti alla base del monumento dedicato a Sissi
Gradini rotti alla base del monumento dedicato a Sissi

TRIESTE Il monumento dedicato a Sissi e sistemato in piazza della Libertà versa in totale stato di abbandono. Il retro, vale a dire la parte che si affaccia sulla stazione, è stata trasformata da tempo in una latrina. La parte antistante invece perde i pezzi, così come la scalinata, ormai in frantumi e con gli scalini mezzi rotti. Per non parlare poi delle aiuole che fanno da corredo al monumento: non un filo d'erba, non un fiore, solo terra e immondizie.

Eppure quel monumento sistemato proprio davanti alla stazione rappresenta uno dei biglietti da visita di Trieste. Senza contare che parecchi turisti fanno tappa in quella piazza proprio per fotografare la statua dell’imperatrice. «Avevo già in evidenza la situazione - afferma Andrea Dapretto, assessore comunale ai Lavori Pubblici - faremo una verifica e interverremo quanto prima per risistemare il monumento».

L’opera dedicata ad Elisabetta d'Austria venne ricollocata, non senza una coda di polemiche e fra i mugugni di chi chiamava in causa una «lesa italianità», all'interno del giardino di piazza della Libertà nel 1997. La statua in bronzo e marmo fu realizzata nel 1912 dallo scultore viennese Franz Seifert, grazie ai fondi raccolti spontaneamente dalla cittadinanza.

Nove anni più tardi il monumento fu smembrato e scaraventato in un magazzino del Castello di Miramare, da dove nel 1997 l'allora assessore comunale alla Cultura Roberto Damiani lo fece uscire decidendo, anche in un'ottica di recupero dell'intera piazza, di riposizionarlo in quella che fu la sua collocazione storica. Una mossa che suscitò l’indignazione della destra triestina, che considera Sissi «anti italiana», nonchè di molti esponenti del mondo dell’esodo, primo tra tutti Renzo de’ Vidovich.

Le polemiche però non fecero cambiare idea alla giunta Illy che, per il giorno della ricollocazione, organizzò una vera e propria cerimonia con la ballerina Carla Fracci chiamata a scoprire il monumento alla presenza di tanti nostalgici accorsi ad applaudire il simbolo di quei tempi andati.

Peccato che tutta quella pompa magna e quell'entusiasmo, oggi abbiano lasciato spazio all’incuria e al degrado.

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