Trieste. la Sgt aiuta le famiglie in affanno: iscrizioni gratis per 20 ragazzi
TRIESTE Quando lo sport diventa forma di accoglienza e di impegno sociale. Temi che entrano a far parte della programmazione della Ginnastica Triestina, grazie al nuovo progetto, probabilmente pionieristico per la provincia, che vede lo storico sodalizio biancoceleste accogliere nella propria struttura una ventina di bambini e ragazzi provenienti da alcune famiglie disagiate, consentendone gratuitamente l’iscrizione e la frequenza gratuita a una delle offerte sportive per la stagione 2018-2019.
La Sgt mira quindi a qualche podio ma intende aprire anche al sociale, con una iniziativa che coinvolge in veste di sostenitori l’Assessorato all’Area Servizi e Politiche Sociali del Comune di Trieste, le Microaree e l’AsuiTs e che si avvale soprattutto del sostegno economico giunto da parte della Fondazione “Morpurgo” guidata da Pierpaolo Gregori, e da “Trieste Entra in Gioco”, diretta da Alessandro Busetti, cifra che si aggira complessivamente attorno ai 25 mila euro.
Progetto innovativo quindi, di certo ancora sperimentale ma che punta intanto a non divenire una meteora e ad affermarsi su scala pluriennale. La genesi? L’idea è nata dal presidente della Ginnastica Triestina, Marco Fumaneri, rimasto a quanto pare colpito dai dati che riguardano il precoce abbandono giovanile dallo sport e dagli indici crescenti di disagio economico e sociale che avvolgono alcune zone cittadine. «Mi è capitato spesso di vedere troppi ragazzi in centro città, alle prese con alcool e fumo, distanti da un impegno sano che potrebbe essere rappresentato dallo sport – ha premesso il vertice della Sgt –. Ho pensato inoltre che magari molti di loro non possono permettersi un’attività sportiva ed ecco nato il progetto, in grado peraltro di trovare subito sostenitori concreti».
La Sgt metterà dunque a disposizione strutture e tecnici, aprendo le porte a buona parte delle discipline, fatta eccezione per la scherma ma coinvolgendo una gamma che va dalla ginnastica alle arti marziali, passando per il basket, la danza, il parkour. Il percorso regala subito una tinta ulteriore in chiave di aggregazione e propone anche l’apertura a ruoli di “addetto tecnico”, ovvero a fasi di tirocinio per possibili formazioni professionali. L’individuazione dei candidati è già partita. Ad occuparsene direttamente saranno le Microaree e l’Azienda Sanitaria, ognuna chiamata al “reclutamento” di dieci ragazzi, scelti alla luce di valutazioni che avvolgono la sfera morale e vocazionale ma anche quella economica delle famiglie coinvolte. Il progetto insomma prova a prendere corpo, e tra quelli maturati alla Sgt nell’ultima carica, sostiene Fumaneri: «È di certo il più importante». –
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