Trieste, La sfida di Banca Generali «Più forte a Nordest»

Per il presidente Giancarlo Fancel: «Gli aiuti pubblici devo essere l’eccezione, non la regola. Segnali di ripresa sono ancora deboli. Manteniamo salde le radici a Trieste»
Foto BRUNI 19.04.17 Giancarlo Fancel, presidente di Banca Generali
Foto BRUNI 19.04.17 Giancarlo Fancel, presidente di Banca Generali

Giancarlo Fancel, presidente di Banca Generali, top manager del Leone, è anche presidente di Genagricola e Cfo di Generali Country Italia. Dal 1999 è entrato a far parte del gruppo Generali ricoprendo vari incarichi fino a diventare responsabile del controllo di gestione di gruppo. Da gennaio 2007 a luglio 2014 ha ricoperto il ruolo di vicedirettore generale e chief financial officer di Banca Generali. Fancel, due figli, vive a Portogruaro. Ha una passione per le corse in mountain bike. Dal 20 marzo Banca Generali è entrata nel Ftse Mib al posto di Mps.

Giancarlo Fancel, Banca Generali ha chiuso il 2016 con una raccolta di 5,68 miliardi in crescita del 22%. Previsioni per quest’anno?

La squadra di manager guidata dal Ceo Gian Maria Mossa sta facendo un ottimo lavoro. Marzo è stato il secondo miglior mese di sempre con una raccolta netta di 711 milioni (1,8 miliardi da inizio anno), in crescita del 70% su base mensile rispetto al 2016. Guardando ai dati Assoreti siamo ai vertici del settore per raccolta netta e gestita. Un risultato ottenuto grazie a una precisa strategia nella crescita della rete in termini di dimensione e di servizio al cliente da parte dei nostri consulenti finanziari. Anche per quest'anno prevediamo una crescita costante grazie alle dimensioni e, soprattutto, alla qualità dei nostri consulenti.

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Niente aumenti di capitale?

Non ne abbiamo mai fatti nella nostra storia e non ne abbiamo bisogno perchè siamo molti solidi patrimonialmente. Restiamo focalizzati sulla gestione del risparmio e non abbiamo crediti in sofferenza. Anche a livello di investimenti della banca abbiamo un profilo prudente e preferiamo proteggere i portafogli dall'esposizione al rischio tassi e volatilità.

Qual è stato a suo avviso il fattore scatenante delle crisi bancarie a Nordest?

C’è stata troppa disinvoltura nella erogazione del credito con aspettative di crescita non sempre giustificate con adeguati investimenti e lungimiranza strategica. La crisi, che non è ancora finita, imporrà una razionalizzazione del sistema bancario tradizionale. Le piccole realtà, specie nel settore private, non sempre hanno gli strumenti adeguati per rispondere alle sfide del mercato. Le dimensioni in questo comparto contano.

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Philippe Donnet in una recente immagine d'archivio. ANSA/MOURAD BALTI TOUATI

Le crisi bancarie hanno richiesto salvataggi di Stato con forti ricapitalizzazioni. Cosa ne pensa?

Il sostegno del capitale pubblico si giustifica nel caso di misure straordinarie come peraltro abbiamo visto fare anche in altri Paesi europei. Ovviamente gli aiuti pubblici devono essere l’eccezione e non la regola ma ritengo sia giusto impegnarsi per la stabilità e la solidità del sistema in generale.

Banca Generali è un osservatorio privilegiato su risparmio e investimenti degli italiani....

Gli asset dei nostri consulenti sono distribuiti in modo uniforme fra le varie regioni dove siamo presenti. La ricchezza complessiva continua a crescere: restiamo un Paese di grandi risparmiatori e di grande ricchezza privata nonostante le difficoltà in particolare della classe media e le spinte polarizzanti.

Vi state rafforzando a Nordest?

Nel Nordest, che rappresenta una delle aree chiave, la nostra raccolta è cresciuta sensibilmente grazie a un modello di business con servizi private alle famiglie che si è rivelato vincente.

Come vede la ripresa nel Paese?

La crisi non è finita. I segnali di ripresa sono ancora deboli. Servirebbe una accelerazione delle riforme strutturali che possano incidere sul tessuto economico. La piccola e media impresa resta un motore di crescita importante ma la concorrenza internazionale è difficile.

Timori per il rischio Brexit?

La Brexit nel tempo potrebbe diventare un’opportunità. L’eurozona sta attraversando una fase difficile ma la moneta unica non penso sia a rischio.

Ci saranno sinergie a livello di gruppo nella consulenza finanziaria?

Siamo una storia di successo all’interno del gruppo Generali anche se distinta come ambito di business occupandoci di servizi per la protezione di patrimoni. Da circa due mesi, ad esempio, Generali Italia ha lanciato una innovativa soluzione di investimento (GeneraEquilibrio) sviluppata anche grazie al supporto delle competenze di Banca Generali. Una polizza a premio unico dedicata a chi cerca valore e rendimenti stando attenti ai rischi di volatilità. Abbiamo già raccolto oltre 260 milioni in poche settimane

Quali piani avete per Trieste dove Banca Generali conta circa 300 dipendenti?

Non abbiamo mai perso il radicamento nella città. Anzi, siamo cresciuti mantenendo la nostra centralità a Trieste. E intendiamo svilupparci ancora.

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