Trieste, la scuola “Rossetti” adotta rondini e rondoni
TRIESTE Rondini, rondoni e balestrucci sono sempre più di casa a Trieste. Lo testimonia anche l'associazione “Liberi di volare”, una onlus nata nel 2012 per compiere delle attività di ricerca, tutela, cura, riabilitazione e reintroduzione in natura di queste specie migratorie. Nonostante in queste settimane si stiano spostando verso la parte meridionale del Sahara, dove potranno trascorrere al caldo i lunghi mesi invernali, questi piccoli uccelli faranno ritorno in città verso la fine del mese di marzo, giusto in tempo per annunciare, come vuole la tradizione popolare, l'arrivo della primavera.
Ad attenderli vi saranno dodici nuovi nidi che sono stati costruiti e posizionati dai volontari dell'associazione, grazie all'intervento dei vigili del fuoco e alla collaborazione del Comune di Trieste.
I manufatti in legno hanno trovato posto sulle facciate della scuola elementare Rossetti, in via Zandonai, laddove una colonia di questi animali aveva già fatto notare la propria presenza. Prosegue in questa maniera un’opera che vuole favorire la biodiversità urbana e che, coinvolgendo i plessi scolastici, e si propone anche di aumentare le occasioni di divulgazione scientifica da offrire alle generazioni più giovani.
Era toccato all'istituto Dante, lo scorso marzo, ospitare ben 54 nidi artificiali. La loro installazione, favorita dalla contemporanea ristrutturazione dell'immobile, aveva attirato le attenzioni di alcune classi di studenti, intervenute per osservare da vicino ciò che fino a quel momento avevano potuto riscontrare solamente sulle pagine dei libri di scienza.
Eppure le ristrutturazioni degli edifici, in linea generale, hanno drasticamente ridotto gli spazi per la nidificazione di questi uccelli, abituati a colonizzare piccoli buchi e crepe presenti sulle facciate o nel sottotetto degli stabili. Il nido artificiale, quindi, rappresenta uno spazio alternativo per una specie, il rondone, che oltre a essere tutelata dalla legge ha il merito di contribuire a ripulire il cielo dagli insetti dannosi per l'uomo e per l'agricoltura.
«A Trieste abbiamo posizionato circa un centinaio di nidi artificiali - spiega il veterinario dell'associazione Liberi di volare Stefano Pesaro - . Questa iniziativa si sta rivelando particolarmente efficace e anche all'estero viene vista con una certa attenzione. A novembre, infatti, voleremo addirittura a Londra per raccontare l'esperienza triestina, in attesa che questa buona prassi venga contemplata anche dal regolamento edilizio. La speranza, cioè, è che esperienze di questo tipo non rappresentino più un’eccezione ma diventino una pratica diffusa e consolidata».
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