Trieste, la Regione mette in vendita 12 palazzi in vista del trasloco in Porto vecchio

Il piano di alienazione deliberato dalla giunta Fedriga prevede introiti complessivi per 93 milioni. L’assessore Callari: «Primi edifici sul mercato da inizio 2023»
Laura Tonero
I magazzini del Porto vecchio di Trieste
I magazzini del Porto vecchio di Trieste

TRIESTE Per coprire per lo meno parzialmente (visto che si tratta di un’operazione da 150 milioni) gli investimenti necessari ad accentrare in futuro gli uffici triestini in Porto vecchio, in una sorta di nuova “cittadella” tra i magazzini 7, 10 e 118, e a realizzare al tempo stesso l’annunciato Polo dell’innovazione all’interno dell’hangar 21, la Regione ha individuato 12 immobili di proprietà dislocati in città «suscettibili di valorizzazione e dismissione» e ne ha stimato il valore sul mercato: la somma porta a 93.197.328 euro. «I primi palazzi arriveranno sul mercato tra alcune settimane, tra la fine gennaio e gli inizi di febbraio», anticipa l’assessore regionale con delega al Patrimonio Sebastiano Callari, che rivela in proposito di aver «già incontrato dei possibili acquirenti. Subito dopo le feste ho in agenda anche un appuntamento con degli investitori austriaci». Callari anticipa che una serie di manifestazioni d’interesse è stata espressa, al momento, per riva Nazario Sauro, via San Francesco e scala Cappuccini». La stima indicata dalla Regione per i 12 immobili - inseriti in questo piano di alienazione previsto da un’apposita delibera approvata dalla giunta Fedriga sotto Natale - è «una valutazione di larga massima che non sostituisce una perizia estimativa puntuale e ben articolata che dovrebbe svolgersi immobile per immobile per formulare un valore di mercato realistico al momento dell’avvio della relativa procedura di alienazione», si legge in tale delibera. Di fatto, considerata l’attuale importante richiesta di palazzi cielo-terra a Trieste, da destinare a residenze piuttosto che a stanze d’albergo come pure a nuove strutture sanitarie, da alcuni di questi immobili la Regione potrebbe ricavare cifre anche più elevate di quelle stimate nel documento.

«Nella mia visione che è anche quella del presidente Fedriga – precisa Callari – Trieste nel prossimo futuro avrà uno sviluppo vertiginoso, tale da avere una crescita esponenziale del bisogno di appartamenti». Dall’operazione la Regione, che ha destinato 10,7 milioni per l’acquisto degli edifici all’interno del vecchio scalo, calcola di ottenere un risparmio di circa 15 milioni in 10 anni stimando minori spese per quasi 48 milioni tra gestione degli immobili stessi e spese energetiche. La superficie da dedicare ai futuri uffici regionali negli spazi del Porto vecchio è di 38.859 metri quadrati (a cui si aggiungono altri 4.488 con altra destinazione d’uso): garantirà una “superficie media per unità di personale” di 25 metri quadrati, per 1.141 postazioni di lavoro totali. Gli immobili inseriti nel piano di alienazione contano, invece, 1.152 postazioni.

«Di queste in realtà ne utilizziamo circa 950 – spiega Callari – quindi, anche se dovessimo vendere un immobile prima che sia pronto il relativo spazio in Porto vecchio, abbiamo già dove trasferire il personale: man mano che gli spazi in Porto vecchio verranno sistemati, procederemo al trasferimento del personale, se poi dovesse essercene bisogno potremo eventualmente chiedere a chi vuole acquistare di continuare a ospitare gli uffici regionali fino al momento del trasferimento. Si avvierà in quel caso una trattativa, magari, con un accordo basato su una breve locazione».

L’assessore conta che «gli uffici della Regione verranno trasferiti in Porto vecchio entro la fine del 2025, al massimo all’inizio del 2026», e sostiene che i 12 edifici possano in realtà essere «coinvolti in un piano di valorizzazione oltre che di alienazione, perché la vendita passerà attraverso una gara al rialzo, non verranno svenduti».

La cosiddetta «valutazione di larga massima» è stata infatti stabilita facendo riferimento ai valori unitari più recenti a disposizione riportati nelle tabelle Omi dell’Agenzia delle entrate. Gli immobili individuati - nell’ordine indicato nelle tabelle allegate alla delibera - sono quelli di via Carducci 6, via Sant’Anastasio 3, via Udine 9, via San Francesco 37, scala dei Cappuccini, corso Cavour 1, via Milano 19, riva Nazario Sauro 8, via Trento 2, via del Lavatoio 1, via Boccaccio e via Giulia. Al palazzo di via Carducci, che oggi ospita tra gli altri gli uffici dell’assessorato all’Ambiente, è stata attribuita una stima di 19.222.500 euro, quello di corso Cavour ne vale 15.328.557, per il complesso di via San Francesco dove si trova l’assessorato a Lavoro e Istruzione siamo a quota 7.405.218 euro. Per la sua posizione sul canale di Ponterosso, l’immobile di via Trento 2 sarà certamente ambito: il valore stimato è di 6.217.611 euro. Non rientra ovviamente nel piano di alienazione l’immobile più prestigioso della Regione, quello dell’ex Lloyd che oggi ospita anche l’ufficio del governatore Massimiliano Fedriga e che si affaccia sulle Rive e su piazza Unità

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