Trieste, la "mano" di Busker, il robot che dipinge

La macchina è stata creata da un professore di Trieste e uno studente di Udine. I suoi quadri in gara negli Usa per diventare il miglior "androide artista" del mondo
Busker, il robot pittore
Busker, il robot pittore

Università di Trieste: il robot-pittore in azione

TRIESTE È un robot pittore, come fosse un vero artista, grazie a un’intelligenza artificiale, creato da Paolo Gallina, professore associato di meccanica applicata presso l’Università di Trieste, e Lorenzo Scalera, studente di dottorato in Robotica presso l’Università di Udine. L’innovativo strumento si chiama Busker Robot e i suoi quadri sono attualmente in gara in un concorso di pittura negli Stati Uniti, unico italiano, online sul sito robotart.org/teams/, insieme ad altri 16 progetti simili in tutto il mondo, che alla fine premierà il miglior “robot pittore” al mondo.

Sono 19 le scuole presenti all’iniziativa, con diversi gruppi di ricerca, che hanno presentato complessivamente 100 elaborati diversi. La competizione si basa anche sul voto del pubblico e i vincitori saranno annunciati il 14 maggio.


«Abbiamo avviato da circa tre anni l’attività di ricerca a metà tra la robotica e l’arte – spiega Gallina – il robot è in grado di dipingere secondo le tecniche dell’acquerello e del guazzetto. La macchina lavora con un mix di intelligenza artificiale e alcune linee guida impartite inizialmente. Per realizzare un quadro esamina con i suoi occhi uno scorcio e lo interpreta a suo modo. Riproduce, grazie a un algoritmo, anche le pennellate, che si vedono chiaramente».

Sul web Busker è in competizione con immagini che rappresentano Trieste, il mare, un volto o animali. «È qualcosa di non realistico – sottolinea Gallina – ma che comunque ha quel senso estetico che si apprezza nei dipinti». La gara online viene accompagnata da una scheda molto dettagliata sul progetto.

«La pittura robotica è un processo che genera interesse e fascino e la nostra sfida è introdurre una nuova espressione artistica e originale – si legge nella descrizione di Busker che professore e dottorando hanno preparato – partendo da un’immagine digitale e sfruttando i bellissimi effetti generati dalla tecnica dell’acquerello. La macchina per la pittura che abbiamo utilizzato per le nostre opere è un robot collaborativo UR10, che abbiamo attrezzato per la verniciatura. È dotato di sistemi di rilevamento della collisione e limiti di forza e quindi l’artista che controlla il sistema può operare fianco a fianco con il robot durante l’intero processo di pittura».

Busker si rivela utile quindi per chi deve realizzare disegni o dar vita ai primi schizzi, magari poi da completare o affinare. Si entra poi nei particolari. «Prima che venga avviato il processo di verniciatura, il robot e la superficie di disegno vengono calibrati per evitare errori. La pittura ad acquerello è una tecnica complessa e stimolante, e le sue proprietà sono legate alle sospensioni semitrasparenti di pigmenti fini in acqua e all’interazione tra pittura ad acqua e carta. Questa tecnica consente di applicare diversi strati di colore, generandone diversi. Per tutti questi motivi, si può capire quanto possa essere difficile l’automatizzazione della pittura ad acquerello. Il processo di verniciatura di Busker Robot inizia con l’elaborazione di un’immagine digitale».

Negli ultimi anni in tanti hanno cercato di realizzare uno strumento in grado di dar vita a dipinti, con mezzi meccanici di vario tipo, ma in pochi hanno puntato, come nel caso di Busker, a una ricerca estetica, con una particolare attenzione al valore artistico di un’opera, con la tecnica dell’acquerello abbinata al guazzetto.

Sul sito del concorso, gli organizzatori spiegano l’obiettivo dell’edizione 2018. «Negli anni precedenti ci siamo concentrati sul lato tecnico della creazione artistica, il passaggio fisico – scrivono – dal colore grezzo al colore applicato su una tela. Per il 2018 invitiamo i team a sfruttare la creatività in tutte le direzioni, a mostrare la capacità dei loro robot a creare opere d’arte che possano essere vendute al pubblico, perché quest’anno prevediamo di promuovere una galleria per il fine settimana della Seattle Art Fair ad agosto, in cui esporremo i dipinti».

Chiunque voglia sostenere l’idea degli atenei di Trieste e Udine, può semplicemente collegarsi al sito e votare Busker Robot. I migliori in gara concorreranno a un montepremi da 100 mila dollari.

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