Trieste, la liquidazione “infinita” della Fiera

Comune, Provincia e Camera di commercio chiamati a sborsare altri 180mila euro per le spese della spa destinata a sparire
Uno dei padiglioni del complesso fieristico di Montebello
Uno dei padiglioni del complesso fieristico di Montebello

TRIESTE All’appello le tre istituzioni interessate hanno risposto “presente”, perchè metter mano al portafoglio per una cosiddetta “anticipazione fruttifera” è pur sempre il male minore, come commenta l’assessore al Bilancio della Provincia Mariella De Francesco, che non vorrebbe lasciare sospesi prima di chiudere il portone di palazzo Galatti .

Ma l’auspicio è che sia l’ultima volta che Comune, Provincia, Camera di commercio caccino quattrini per la liquidanda Fiera di Trieste.

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L’operazione, sollecitata dal liquidatore Gianfranco Nobile, implica un esborso complessivo di 180 mila euro per coprire le spese ancora in capo alla spa (personale, manutenzioni, ecc.), un intervento di cui si fanno garanti i tre soci pubblici, per evitare il frazionamento della dazione tra i vari azionisti.

Tutti e tre gli enti stanno provvedendo a questa operazione di prestito, che, una volta ceduti gli asset immobiliari di Montebello, verrà rimborsata: più o meno 60 mila euro moltiplicato per tre.

La giunta comunale, su proposta dell’assessore Matteo Montesano, ha deliberato una ventina di giorni fa lo stanziamento, motivandola sulla base della «delicata fase di dismissione del patrimonio immobiliare» e sul «rischio di maggiori danni e responsabilità patrimoniale a carico del Comune di Trieste, per non aver consentito a un corretto svolgimento della fase liquidatoria della società e il (sic) pagamento dei debiti residui».

La società Fiera riconoscerà «interessi in misura pari all’Euribor 6 mesi maggiorato di uno spread pari a 1,5 punti percentuali ... sino al termine delle procedure di liquidazione».

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Mercoledì 15 giugno alle 10 in Camera di commercio è convocata l’assemblea dei soci. Soci che a questo punto vogliono sapere come si muoverà Nobile per attivare la vendita di Montebello e vogliono sapere quanto varrà il complesso alla luce del nuovo Piano regolatore.

Già, perchè l’area in questione è ora destinata a un utilizzo “misto”, non più fieristico, quindi, perlomeno teoricamente, dovrebbe essere meglio vendibile e soprattutto vendibile a un prezzo più alto rispetto alla stima risalente al 2011.

Allora l’intero complesso fieristico di Montebello venne valutato attorno ai 7 milioni di euro: i due terzi riguardavano la Fiera spa, un terzo il Comune di Trieste. Ma, poichè il Comune di Trieste detiene il 25,50% della società, in realtà la porzione di sua spettanza - sempre secondo le cifre di cinque anni fa - ammonterebbe a quasi 3,5 milioni, cioè la metà del totale.

Questi sono però numeri appartenenti al passato, che riportiamo per dare un’idea dell’ingente rilevanza economica dell’area. Al liquidatore i soci hanno ora chiesto di aggiornare la stima, tenendo conto dei nuovi criteri fissati dal Piano regolatore. Per questo l’appuntamento assembleare di metà mese assume una particolare importanza per le casse degli enti pubblici interessati.

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